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Chicara Nagata CA6: scultura su due ruote

Una special nata da un vecchio ciclomotore giapponese che può essere esposta in un museo d'arte

Moto - News: Chicara Nagata CA6: scultura su due ruote

Esistono special belle, ben fatte e rifinite, che puntano tutto sul look sportivo o sui sentimenti vintage, poi ci sono altri tipi di realizzazioni che portano l'elaborazione a livelli altissimi, dove si può parlare di arte e vere e proprie sculture in movimento, come in questo caso con la CA6 dell'eccentrico giapponese Chicara Nagata.

LA PERFEZIONE DELLE LINEE

Il confine fra l'oggetto di design e il mezzo di trasporto è molto sottile, considerando anche la base di partenza: un ciclomotore Honda P25 del 1966, una sorta di Piaggio Ciao giapponese che ha lasciato in eredità soltanto il motore, tutto il resto è stato stravolto per creare un oggetto semplicemente straordinario. Il telaio è stato costruito su due linee, una che corre orizzontale e unisce il faro anteriore a quello posteriore passando per serbatoio e sella, mentre quella trasversare rafforza la struttura e scende dal faro anteriore alle pedane. Alle due estremità le ruote a raggi di grande diametro (23") sono sorrette da sospensioni create ad hoc per mantenere pulito il design, con molle rosse a contrasto.

CICLOMOTORE O SCULTURA?
Linee lisce e nere, nessun elemento estetico che possa rovinare la pulizia delle linee, quindi il manubrio è stato privato di leve e blocchetti, anche le pedane sono minuscole e il motore è montato sulla ruota posteriore lasciando pulita l'estetica del telaio. Il motore originale è un monocilindrico 50 raffreddato ad aria con carburatore Yoshimura da 24 mm, capace di 1,2 CV a 4.200 g/min, per una coppia di appena 2 Nm a 2.500 g/min. Le prestazioni sono davvero contenute, con 30 km/h di velocità massima, ma conta poco. Questo ciclomotore è un'esempio di stile degno di essere esposto nei musei di arte contemporanea!

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