Tu sei qui

Proventi autovelox: i Comuni incassano tutto

Da quattro anni, si attende un decreto che migliori la sicurezza stradale

Moto - News: Proventi autovelox: i Comuni incassano tutto

Era il 2010 quanto venne emanata la Legge 120 che, all’articolo 25, riformava il Codice della strada, prevedendo che metà dei proventi delle multe per eccesso di velocità (fatte con gli autovelox) andassero agli enti proprietari delle strade. I Comuni, piazzando le macchinette su strade provinciali, regionali e statali (tutto lecito), devono dare il 50% di quanto incassato all’ente proprietario della strada. Una norma per migliorare la sicurezza stradale, nella convinzione che gli enti proprietari siano più interessati dei Comuni a investire denaro nelle strade, nei guardrail (problemi sentitissimi da chi va in moto). Tutto in regola allora? Nient’affatto. Perché la legge venga applicata, serve un decreto interministeriale attuativo. Ma nessun Governo, dal 2010 a oggi, s’è mosso per emanare questo decreto.

AI COMUNI NON CONVIENE

I Comuni hanno tutto l’interesse a che questo decreto attuativo non arrivi mai. Incassano tutte le sanzioni, non sono soggetti a nessun tipo di controllo, e per giunta fare ricorso è sempre più costoso e difficile. E quando arriverà il regolamento, gli obblighi (a carico dei Comuni) di comunicare al Ministero delle Infrastrutture e al Ministero dell'Interno gli introiti delle violazioni dei limiti di velocità scatteranno solo dal 2015. Cioè dall'esercizio finanziario successivo a quello in corso.

L’Anci, l’associazione dei Comuni, ogni anno puntualmente ripete che non c’è il decreto, e che forse tutto partirà dall’anno successivo. Chissà, adesso forse di parla di 2015. La verità è che quella legge non è mai stata vista di buon occhio dai Comuni, i quali operano la loro (legittima) opera di lobbying a livello politico. Con ottimi risultati: tutte le multe erano, restano e resteranno nelle loro casse. E la sicurezza stradale che vacilla? Le buche nell’asfalto? I guardrail ghigliottina? Idem, sempre al loro posto, con gravi ripercussioni per gli utenti deboli, come i motociclisti.

Articoli che potrebbero interessarti