I test MotoGP di Sepang sono terminati e si tirano le prime somme. Valentino Rossi è andato benissimo, sempre fra la prima e terza posizione in tutti i turni, a brevissima distanza dal campione del mondo Marc Marquez sul giro secco. Dopo queste prestazioni molti appassionati ed esperti si sono sbilanciati, potrebbe essere finalmente l'anno del riscatto per il campione di Tavullia e ha serie possibilità di lottare per il titolo fino all'ultima gara. Bastano cinque motivi per rendere più che concreta questa ipotesi
1) È l'ultima chance
Rossi nel 2014 compirà 35 anni e la parabola discendente della sua carriera è iniziata nel 2010, quando il fresco Jorge Lorenzo vinse il mondiale nella sua squadra, costringendolo a cambiare casacca e spostarsi in Ducati per una nuova sfida. Per tante cause i due anni in rosso sono stati avari di risultati e hanno segnato la sua carriera. Il ritorno in Yamaha nel 2013 è stato positivo, ma Valentino ha corso da outsider, trovando la vittoria solo quando i tre di testa hanno avuto problemi. Quest'anno scadrà il suo contratto con la Casa di Iwata e da campione quale è non può permettersi un'altra stagione da pilota medio: è l'ultima possibilità per dimostrare che è ancora un fuoriclasse, prima che i giovani in arrivo dalla Moto2 lo scavalchino.
2) Ha uno stile nuovo
Le immagini dei test di Sepang non danno adito a dubbi: in Valentino è cambiato qualcosa, soprattutto nello stile di guida e nell'aggressività. Vale è sempre stato un pilota "tutt'uno" con la moto, poco propenso ad appendersi fuori dalla moto e dai cambi di direzione molto fluidi. Tutta la sua carriera si è basata su questo stile ma in Malesia l'abbiamo visto per la prima volta completamente fuori dalla carena a centro curva, spostando il peso in modo violento nei cambi di direzione e raddrizzando la moto in uscita "alla Pedrosa" per avere più trazione. Questo stile è stato sfruttato soprattutto dai piloti in arrivo dalla Moto2, come il campione del mondo Marc Marquez, Stefan Bradl e non ultimo Pol Espargarò, che è riuscito ad andare subito forte durante i test di Valencia e Sepang con una moto appena conosciuta.
3) Non ha mai girato così forte a Sepang
Questa guida più fisica sembra pagare e Vale dimotra per l'ennesima volta di essere un pilota capace di adattarsi. Per la prima volta nella sua carriera è sceso sotto i 2 minuti e al termine dell'ultima sessione i suoi commenti sono stati entusiasti. Ha ammesso anche di aver imparato a gestire la staccata in modo migliore, un punto debole della scorsa stagione che l'ha tormentato fin dalla prima gara
4) Ha un nuovo tecnico
Silvano Galbusera ha sostituito Jeremy Burgess come capo tecnico del Dottore. È la sua prima esperienza nella MotoGP ma non è uno sprovveduto: ha passato 16 anni in Yamaha soprattutto in Superbike, nel 2009 ha portato alla vittoria del titolo l'esordiente Ben Spies, l'anno dopo l'ha sfiorato con Marco Melandri e sempre con il ravennate è passato in BMW, portando le prime vittorie alla S 1000 RR, che con i tecnici tedeschi e budget faraonici non era mai riuscita a salire sul podio. La presenza di Galbusera potrebbe esser fondamentale: Burgess era senza dubbio un bravo tecnico, ma Valentino non ha mai avuto altre esperienze, avendo collaborato solo con lui dal 2002 quando debuttò la classe 4 tempi.
5) Vuole battere Lorenzo
Rossi è un grande campione e come tutti i miti dello sport non si accontenterà di un posto fuori dal podio. Jorge lo sconfisse ad armi pari facendolo andare via dalla Yamaha, a distanza di tre anni il loro rapporto si è addolcito (non si parla più di muri nei box e dati segreti) ma Vale vorrà comunque dimostrare un'ultima volta di essere più forte dell'unico pilota che è stato capace di batterlo con la moto che lui stesso ha sviluppato per anni.
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