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Yamaha MT-07 - TEST

Una entry level di qualità e dallo stile originale, offerta a un prezzo da saldi: 5.690 euro più 500 per l’ABS

Moto - Test: Yamaha MT-07 - TEST

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Yamaha continua la sua offensiva di prodotto inaugurata nel 2013 con la MT-09, la naked-motard che ha subito guadagnato i favori della cronaca e il consenso del mercato. Allo scorso Salone di Milano EICMA 2013, poi, la Casa dei tre Diapason ha rilanciato sul concetto MT (dove MT sta per "Masters of Torque") allargandolo anche alle entry level con la MT-07: una bicilindrica che vuole offrirsi ai neofiti con stile e con un prezzo davvero concorrenziale. La moto viene infatti proposta a 5.690 euro franco concessionario, il che significa che su strada siamo al limite dei 6.000 euro, una cifra concorrenziale anche con la maggior parte degli scooteroni. La moto è disponibile (da Marzo) anche in versione ABS con un sovraprezzo di 500 euro e le colorazioni sono ben cinque: Deep Armor, Matt Grey, Competition White, Racing Red e Race Blu.

DESIGN MT

La Yamaha MT-07 porta su una moto entry level il nuovo filone di design che la casa dei Tre Diapason ha inaugurato con la MT-09, fatto di linee essenziali ma aggressive, che dona alla motocicletta un aspetto più ricercato rispetto a una moto di fascia bassa. Sulla MT-07 colpisce un po’ lo squilibrio della vista laterale, con il serbatoio spiovente all’indietro e non sbilanciato in avanti come ci si aspetterebbe guardando il codino, esile e rivolto all’insù. La vista più equilibrata è sicuramente quella posteriore di tre quarti, da dove si apprezza il lavoro fatto per rendere unitario il design delle cover del serbatoio in modo che scendessero fin sotto la sella, scelta operata sicuramente anche per ridurre il numero di pezzi che vanno a comporre la carrozzeria e quindi limitare i costi. Nel complesso il lavoro è riuscito, soprattutto perchè la moto non appare affatto economica e non ha quell’aspetto un po’ "sfigato" che aveva la XJ6.

TECNICA CLASSICA

La MT-07 è un modello del tutto nuovo per la casa di Iwata, che con essa inaugura un nuovo telaio e un motore inedito. La ciclistica è realizzata con un semplice telaio monotrave in tubi d’acciaio a spessore differenziato e forcellone in acciaio scatolato a disegno asimmetrico. La geometria è improntata all’agilità, e infatti l’interasse è contenuto in 1.400 mm. Per le sospensioni la Yamaha ha scelto una forcella a steli tradizionali da 41 mm non regolabile con 130 mm di escursione ruota, e un ammortizzatore montato orizzontalmente e azionato progressivamente, regolabile nel solo precarico molla su nove posizioni.

La ciclistica si completa con ruote in lega leggera a 10 razze su cui sono montati una classica accoppiata di pneumatici da 120/70-ZR17 all’anteriore e 180/55-ZR17 al posteriore. L’impianto frenante è dimensionato in base alla potenza e al peso della moto, e quindi Yamaha ha optato per una coppia di dischi anteriori a margherita da 282 mm con pinze monoblocco a quattro pistoni. L’ABS disponibile in optional è fornito dalla Bosch.L’aver semplificato molto la ciclistica rendendo il motore parte integrante del telaio, ha permesso agli ingegneri di Iwata di risparmiare ben 18 kg sulla ciclistica rispetto a quella della XJ6 (6 kg in meno sul solo telaio). Il peso a secco dichiarato, infatti, è di 164 kg che diventano 179 con il pieno e 182 in versione ABS. Il serbatoio ha una capienza di soli 14 litri, quindi va da sè che i consumi della MT-07 devono essere giocoforza bassi per garantire un’autonomia accettabile.

MOTORE: IL NUOVO BICILINDRICO DA 75 CV
In un mercato motociclistico in cui ormai la cilindrata non è più un vincolo che determina un segmento, la Yamaha propone un nuovo bicilindrico parallelo da 689 cc che, giusto per dare qualche numero, pesa 7 kg meno del quattro in linea della XJ6. Siamo di fronte a un bicilindrico raffreddato a liquido con distribuzione bialbero in testa e quattro valvole per cilindro. L’albero motore è fasato a 270° in modo da avere la distribuzione degli scoppi e l’erogazione della coppia simili a quelle di un V2 di 90°. Questo tipo di fasatura viene impiegato dalla Yamaha fin dalla TRX-850 degli anni novanta, e poi sulla TDM900 e sulla Super Ténéré 1200. Per bilanciare le inerzie è presenta un contralbero di equilibratura montato molto vicino all’albero motore e azionato con rapporto 1:1.

Le misure di alesaggio e corsa di 80,0 x 68,6 mm sono lievemente superquadre e il rapporto di compressione è un moderato 11,5:1. La potenza massima erogata da questo bicilindrico è di 74,8 CV a 9.000 giri/min, con un valore di coppia massima notevole di 68 Nm a 6.500 giri/min. Per ottenere un motore ricco di coppia Yamaha ha optato per una fasatura poco spinta con angolo di incrocio ridotto e diametri delle valvole di aspirazione ridotti, tutti fattori che hanno anche contribuito a tenere bassi i cosnumi, che sono dichiarati in 24,4 km/l di media. Allo stesso scopo, seguendo le tecniche più in voga oggigiorno per ridurre gli attriti interni ai motori, la Yamaha ha montato il blocco cilindri disassato rispetto alla mezzeria in modo da ridurre le spinte laterali sui cilindri. Dal mese di aprile 2014, inoltre, sarà disponibile attraverso la rete Yamaha, un kit di depotenziamento per limitare il motore a 35 kW per rientrare nei limiti di utilizzo della patente A2.

LA PROVA: ENTRY LEVEL A CHI?
Saltiamo in sella alla MT-07 con davanti a noi una bellissima giornata di sole sulle strade di Lanzarote, alle Canarie. Il primo approccio ci è utile per prendere le misure alla moto, che è molto compatta. La sella è molto stretta sulla parte anteriore in modo da far toccare terra anche chi è alle primissime armi e si allarga nettamente dietro per dare comfort in marcia. La posizione di guida è abbastanza raccolta con il manubrio vicino al corpo e dalle estremità dritte come sulla MT-09. La protezione aerodinamica non esiste, quindi consigliamo a chi sceglierà questa moto di dotarla subito di un piccolo parabrezza. La sella del passeggero è decisamente piccola, alla stregua di quella di una supersportiva. All’avviamento si rimane un po’ delusi per il sound del motore, fin troppo ovattato per essere un bicilindrico, quindi prevediamo già molto lavoro per i costruttori di scarichi aftermarket.

Fin dai primi metri la MT-07 dimostra una facilità di guida realmente alla portata di chiunque; è leggera e compatta e sguscia in città come un motorino, grazie anche al raggio di sterzo ridotto. Lasciato il centro urbano di Arrecife prendiamo la strada che fa il periplo dell’isola e ci dedichiamo a scoprire le doti della MT-07. Il motore è davvero molto piacevole: vibra pochissimo e ha un carattere ben studiato. L’erogazione è sempre piena anche ai regimi più bassi e la distribuzione della coppia lungo l’arco di erogazione privilegia i bassi e gli intermedi. La taratura dell’iniezione è ottima e il feeling con il comando del gas migliore di altri motori Yamaha che soffrono di marcati effetti on-off. Qui, invece, la connessione tra gas e risposta del motore è dolce e immediata e la disponibilità di coppia fa sì che sia possibile scegliere anche una marcia in più del necessario e preoccuparsi poco se il regime scende, perchè fin sotto i 3.000 giri il bicilindrico riprende senza strappi e già a 4.000 giri è bello vivace. L’unica pecca che si può ascrivere al motore è la modulabilità della frizione un po’ scarsa, specie in scalata.

La ciclistica è ben equilibrata, si avverte che la moto è molto leggera tra le gambe e si lascia indirizzare con naturalezza. Il setting delle sospensioni è soffice ma resta sostenuto alle escursioni maggiori, laddove molte Yamaha del passato lasciavano parecchio a desiderare. La maneggevolezza è buona e la MT-07 scende in piega stabile e rotonda, nè veloce nè lenta, ma perfetta per chi deve imparare ad andare in moto. In curva si riescono a tenere ritmi più elevati di quanto ci si aspetterebbe su una entry level, contando su un buon feeling con le sospensioni che trasmettono bene ciò che succede sotto ai pneumatici. Alzando un po’ il ritmo, però, emerge lo scarso precarico del monoammortizzatore, che di serie è alla terza tacca su nove; vi consigliamo di aumentarlo di un paio di scatti per migliorare l’assetto in curva, che altrimenti vede l’avantreno molto alto e il retrotreno che lavora troppo.
Una nota a parte va spesa per l’impianto frenante: sulle prime si resta un po’ delusi perchè la coppia di dischi anteriori ha poco mordente, ma poi si comprende come questa sia una scelta di progetto fatta per mettere a proprio agio i neofiti. La modulabilità è tanta, quindi anche in situazioni più scabrose non ci si spaventa a tirare con forza la leva, ma sicuramente un pilota esperto desidererà più potenza frenante. Non abbiamo testato la versione dotata di ABS, che sarà disponibile sul mercato con un mese di differenza rispetto a quella standard.

CON 6.000 EURO SEI IN MOTO
In conclusione del test la MT-07 è promossa a pieni voti: è divertente, va forte (basta uno spunto per vedersi sollevare la ruota davanti anche in seconda), è ben costruita e sfodera un rapporto qualità prezzo notevole. In pratica con meno di seimila euro si sale in moto con una bicilindrica niente male che è ottima per imparare ad andare in moto, e che poi magari può evolversi insieme alle capacità del pilota, mettendo mano all’equipaggiamento tecnico.

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