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Yamaha MT-09: il lato oscuro ci ha rapito

LA PROVA - Leggera e reattiva, è puro divertimento su due ruote. Il tre cilindri ha carattere

Moto - Test: Yamaha MT-09: il lato oscuro ci ha rapito

L'abbiamo osservata. Studiata, analizzata. Ci siamo fatti ammaliare da quel lato oscuro del Giappone che da Iwata ha iniziato la sua esplosione. Come una sorta di "chiamata", ci sentiamo quasi catturati da questo mezzo oscuro. D'altro canto, il richiamo dell'ignoto, nel corso della storia, ha sempre affascinato l'uomo.

L'oscurità, il fascino dettato dalla potenza, dal peso, dal carattere di questa moto, riecheggiava nella nostra mente. Se da un lato ne eravamo incuriositi, dall'altro i nostri dubbi rimbombavano in testa, temendo di esserne rapiti, "plasmati", per poi rimanere delusi.

Insomma: pillola rossa e torniamo nel mondo perfettamente tradizionale delle moto utili, con pochi consumi e comode da usare; pillola blu-yamaha, e vediamo di scoprire quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Giriamo la chiave, mettiamo in moto la nostra MT-09 e veniamo subito rapiti dal suono del tre cilindri con albero a croce. Cupo, profondo, con quella chiave armonica che solo un frazionamento del genere riesce a dare fin dai primi giri.

COMUNICATIVA FIN DA SUBITO - Saliamo in sella e notiamo immediatamente la sella bassa, una triangolazione pedane-sella-manubrio perfetta. La posizione di braccia, gambe e busto, permette di rimanere ben comodi, ma al contempo avere una sensazione di controllo totale, di aggressività e sincronia con il mezzo che raramente abbiamo trovato. In altre parole, troviamo immediatamente una comunione d'intenti. Busto eretto come su un motard, fianchi stretti, pedane abbastanza avanzate e manubrio largo. Mappatura impostata sulla tradizionale "Standard", e cominciamo a girare per la città. Sono le ore 16.40 nella Capitale, ed il buio sta cominciando a fare la sua ascesa.

La MT-09 mostra fin dai primi minuti la sua vocazione. E' una moto che ti prende, ti trascina, ti tira, ma al contempo si plasma sulle tue esigenze: il suono, con l'aumentare dei giri, rimane armonico, pieno ma frazionato, non esagerato. Leggerissima e maneggevole in mezzo al traffico, riesce a districarsi in maniera repentina e netta. E' una moto che non concede fronzoli, tempi di attesa: vuole essere quasi maltrattata. Avvertiamo un certo on-off all'apertura del gas, ma non cosi fastidioso. Le forcelle presentano un'escursione piuttosto lunga, cosi come il mono ammortizzatore posteriore copia molto bene le asperità di buche, strade dissestate e sampietrini tipici di una città quale Roma. La comodità quindi si rivela in tutta la sua interezza.

Ciò che esalta è, senza ombra di dubbio, la manopola del gas. Spalancare non è mai stato cosi divertente. Questo perchè la MT-09 si rivela essere altamente comunicativa: ti parla, ti restituisce le informazioni che vuoi sapere, e lo fa in maniera reattiva, veloce, assecondando il nostro pensiero. E' esuberante, tanto da trovarsi quasi sempre - per non dire sempre - con la ruota anteriore che galleggia o si alza ogni qualvolta che si metta mano al gas.

TRA LE CURVE SI ESALTA - Prendiamo l'autostrada E80 dove, in effetti, la protezione aerodinamica risulta nulla. Non è una moto per lunghi viaggi rettilinei, il suo acme è dato dalla città, e principalmente dalle curve e dai tornanti. Il mattino seguente quindi, nonostante le temperature proibitive, decidiamo di affrontare uno dei percorsi più belli, caratteristici e ricchi di curve del centro Italia, che dalla Capitale porta fino a Carsoli e Tagliacozzo. Ora si comincia a far sul serio: mappa A con piena potenza, erogazione più libera ed il lato oscuro si rivela in tutta la sua prepotenza. Quanto intuito finora si mostra nella sua interezza: il tre cilindri ha un'erogazione assolutamente fantastica, lineare ma piena ad ogni regime.

Tira con una trazione da riferimento, tanto da dover resettare i nostri parametri mentali. Proprio questo ci colpisce: la MT-09 divora letteralmente la strada. In uscita di curva mostra una cattiveria unica, ma al contempo controllabile. Offre il suo meglio ai medi ed alti regimi, con un allungo inaspettato. Ci dimentichiamo quasi del cambio e ci concentriamo esclusivamente sulla guida, con questa naked-motard che ci tira fuori dai tornanti con foga, allegerendosi all'anteriore nei cambi di direzione ma rimanendo sempre ben piantata. La guida diventa esaltante fino agli 11.000 giri/min della zona rossa. Le vibrazioni sono quasi del tutto assenti, ed affrontiamo le curve nonostante le condizioni del manto stradale non eccelse. L'equilibrio ed il bilanciamento di questa moto permettono un divertimento sano e sicuro, grazie anche agli ottimi Bridgestone Battlax SR20 di serie. Unico appunto il mono posteriore leggermente troppo sfrenato in queste condizioni, ma comunque buono viste le condizioni dell'asfalto che ci siamo trovati di fronte. La frizione risulta essere morbida, malleabile e precisa, così come il cambio, che mostra innesti morbidi e veloci.

POTENZA GESTIBILE - Lo ammettiamo: il lato oscuro ha preso il sopravvento su di noi, accendendo quella luce che fa brillare il nostro sguardo. Così, uscire di curva spalancando il gas, con il posteriore che tendeva alla spazzolata, risulta essere un momento di puro godimento. Non c'è filtro, e anche senza Traction Control, il collegamento tra la nostra mano destra e l'erogazione della potenza è diretta, immediata. L'on-off iniziale si avverte è vero, ma solo nella primissima fase della manopola.

Una volta preso il gas in mano, si gestisce perfettamente il quantitativo di gas, e sentire, a scarico caldo, il suono del tre cilindri, è puro piacere. La MT-09 è svelta, agile, repentina e questo permette di pennellare le curve, quasi dimenticandoci dell'ottimo impianto frenante.  Le pinze a quattro pistoncini con attacco radiale infatti sono veramente potenti e precise nella risposta. Anzi, in talune situazioni anche fin troppo potenti! Il nostro giro si conclude e, sulla via del ritorno, utilizziamo anche la mappatura B, molto più morbida nell'erogazione. Il pregio di questo tipo di erogazione è l'assenza di on-off, ma una volta abituati a quel tipo di aggressività e di forza, sentire tutta quella morbidezza, stona un poco.

Abituati al mondo delle due ruote della luce del giorno, con i suoi mezzi educati, comodi, parchi, utili, questa oscurità tracciata da Yamaha è un'iniezione di adrenalina che schizza direttamente al cervello, passando per il nostro polso destro. Tanto solida, equilibrata, stabile e reattiva a livello di ciclistica, come cattiva, controllabile e dannatamente divertente con il suo motore Tre cilindri. Difetti? Il già citato on-off e la protezione aerodinamica nulla, ma sono lati del carattere di questa moto.

Potevamo scegliere la pillola rossa, abbiamo scelto di prendere la pillola blu-yamaha, ed abbiamo scoperto che la tana del Bianconiglio è dannatamente divertente!

GALLERY YAMAHA MT-09

LE CURVE: DA TAGLIACOZZO A CARSOLI

SCHEDA TECNICA YAMAHA MT-09


 

 

 

 

 

 

 

Tipo: 3 cilindri in linea raffreddato a liquido, 4 tempi,DOHC,4-valvole

Cilindrata: 847cm3

Alessaggio per corsa: 78.0×59.1mm

Rapporto di compressione: 11.5 : 1

Potenza massima: 84.6 kW(115 CV)/10.000g/min

Coppia massima: 87.5Nm (8.9 kgm)/8.500 g/min

Avviamento: Avviamento Elettrico

Lubrificazione: a bagno d’olio

Frizione: In bagno d’olio, a dischi multipli

Accensione: TCI

Starter: Automatico

Trasmissione: Sempre in presa, 6 marce

Trasmissione finale: catena

Rapporto di riduzione primario: 1.681 (79/47)

Rapporto di riduzione secondario: 2.813 (45/16)

Rapporto 1 marcia: 2.667 (40/15)

Rapporto 2 marcia: 2.000 (38/19)

Rapporto 3 marcia: 1.619 (34/21)

Rapporto 4 marcia: 1.381 (29/21)

Rapporto 5 marcia: 1.190 (25/21)

Rapporto 6 marcia: 1.037 (28/27)

TELAIO

Telaio: A diamante in alluminio

Sospensione anteriore: Forcella a steli rovesciati da Ø 41mm regolabile in estensione

Escursione anteriore : 137 mm

Sospensione posteriore: Sospensione monocross regolbile in precarico ed in estensione

Escursione posteriore: 130 mm

Inclinazione canotto: 25º

Avancorsa: 103 mm

Freno anteriore: Doppio disco flottante da Ø 298 mm

Freno posteriroe: Disco da Ø 245 mm

Pneumatico anteriore: 120/70ZR17M/C (58W) (Tubeless)

Pneumatico posteriroe: 180/55ZR17M/C (73W) (Tubeless)

DIMENSIONI

Lunghezza: 2.075mm

Larghezza: 815mm

Altezza: 1.135mm

Altezza sella: 815mm

Interasse: 1.440mm

Altezza minima da terra: 135mm

Peso in ordine di marcia (compreso pieno serbatoio benzina, olio motore, liquido raffreddamento): 188 kg / ABS 191 kg ( Secco 171 Kg)

Capacità serbatoio carburante: 14 litri

Quantità olio motore: 3.4 litri

 

Ci siamo fatti rapire dal "lato oscuro" di Yamaha utilizzando il seguente abbigliamento tecnico Dainese

AGV CORSA

Anziché progettare a partire dalla calotta esterna, AGV STANDARDS, modello del quale il CORSA fa parte, inizia dalla testa del pilota le cui misure sono tradotte in un formato digitale, tramite una scansione laser. La scansione tridimensionale è una tecnologia estrememante precisa (al decimo di millimetro) che permette la trasformazione in dati digitali delle forme antropomorfe e successivamente condurre studi puntuali sulla fisionomia umana che sono il punto di partenza per la progettazione delle parti del casco a contatto con il viso. Il casco, riprodotto in tutte le sue parti mediante un modello matematico, consente l’effettuazione di analisi FEM  (Analisi agli Elementi finiti) che simula al computer una serie di crash test che riproducono non solo i test di omologazione ma anche prove secondo i più severi standard di AGV.

 

RACING PELLE UOMO

Aggressività, look sportivo si fondono in questo giubbotto in pelle bovina. Dotato di spalle coiniettate con inserti in alluminio e protezioni composite, Racing Pelle è integrabile con il paraschiena di tipo G. Comfort; ergonomia e funzionalità sono garantiti dagli inserti elastici su collo, maniche e fianchi e dalla cerniera aggancio giubbino-pantalone. Prese d’aria su fianchi e petto consentono infine una gestione della temperatura interna ottimale.

 

CARBON COVER

Anima racing e aggressività caratterizzano questo guanto corto in pelle bovina, pensato per aggredire l’asfalto in sella alla propria moto godendo di un’ergonomia e protezione di alto livello, grazie agli inserti brevettati Microelastic ed all’ergonomia studiata per la guida sportiva.

Dotato di inserti compositi in fibra di carbonio sulle nocche, sulle dita e costruzione del mignolo rinforzata con inserti in TPU, Carbon Cover ST è la scelta dell’utente sport tourer più esigente. Palmo in pelle di capra, costruzione con un pannello unico di pelle a protezione delle cuciture sul taglio della mano, cinturino antiscalzamento e foratura sul lato interno delle dita completano questo guanto disponibile anche in versione Lady.


D1 KEVLAR

Pantaloni con tessuto denim con filato di Kevlar ® (fibra dimarca) con 6 tasche esterne; Pro-Shape: protettori morbidi certificati secondo la norma EN 1621.1/97, rinforzi interni con maglina in fibra

 

 

SSC ALPHA C2b D-WP

Nato per il motociclisti più attenti al comfort, SSC Alpha è pensato per offrire una calzata e una mobilità del piede eccellenti, grazie alla costruzione che segue il concetto di seconda pelle: questo scarponcino con lacci veste come un guanto, sfruttando la costruzione elasticizzata, e grazie all’inserto impermeabile consentirà a chi lo indossa di godere di un comfort senza pari anche in caso di pioggia.
Dotato di scafo esterno in TPU e di inserto in nylon sul tallone, SSC Alpha presenta dettagli tecnici come gli inserti gommati sul lato interno, rinforzo paracambio e inserti rifrangenti.

 

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