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Yamaha R25: piccola figlia della M1

Al Salone di Tokio, Yamaha lancia la sfida nelle piccole sportive ma non solo

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E' stata tra le grandi protagoniste dell'ultimo Salone Eicma di Milano, presentando modelli in grado di coprire ogni modo di concepire la viabilità su due ruote. Eppure, Yamaha a Tokio ha voluto continuare il suo processo di inserimento sul mercato in segmenti finora poco battuti. Ad Iwata quindi hanno puntato su delle novità all'insegna del carattere e della personalità ma non solo.

R25 - Dopo gli anni d'oro in cui i due tempi di piccola cilindrata erano il sogno accessibile per ogni giovane che volesse cominciare a respirare l'odore della benzina, delle curve e dei cordoli, con l'avvento dei quattro tempi questa passione era andata sempre più spegnendosi. La sterzata data da case quale la KTM, Kawasaki o la stessa Honda, ha portato la Yamaha a "scendere in campo" in questo ritorno al futuro, presentando la R25, supersportiva da 250cc, che riprende completamente linee e stilemi della M1 di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. Proprio il pesarese è stato il testimoniale di questa piccola sportiva. Non abbiamo a disposizione grandi dati tecnici ma, come per Honda prima con il passaggio alla cilindrata da 300cc ed una impostazione nuova, non si tratta di una moto con vocazione turistica, magari derivante dalla R125, quanto di una moto nuova, con motore bicilindrico in linea di nuova progettazione. Insomma, da Iwata arriva la risposta per questa nuova sfida sportiva.

BOLT CAFE' - Le novità però non si limitano alla piccola R25, ma si sviluppano verso una XV950 decisamente più sportiva e noire. Con il nome Bolt, a Tokio fa capolino la versione Cafè, con modifiche riguardanti l'adozione di una coppia di semimanubri bassi, una forcella con soffietti in gomma, sella in pelle marrone con impunture a rilievo, codino rotondo in puro stile anni 60, cerchi a raggi cromate e le immancabili tabelle porta numero sui fianchi. Una vera e propria trasformazione, da custom a cafè racer.

PROTOTIPI ELETTRICI - I vertici Yamaha però hanno deciso di presentare anche quattro nuovi concept elettrici decisamente interessanti. Partiamo dai principali PES1 e PED1, costruiti intorno alla stessa piattaforma modulare. Due moto con un'unica ambizione conclamata: il puro divertimento. La prima ha delle velleità stradali e pistaioli, la seconda si rivolge al mondo off-road. Chiaramente stiamo parlando di due concept, due futuri prodotti che puntano solo allo svago, e non ad un concetto di mobilità utilitaristica. Peso dichiarato? 100 kg per la PED1 e meno di 85 kg per la PES1. In altre parole, con un tale peso alla tara, i due mezzi non possono avere delle batterie in grado di garantire un'autonomia elevatissima. Il telaio risulta essere di gusci d'alluminio e fungono da supporto per la parte meccanica e per il pacco batterie.

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A corollario di questi due concept, ecco due ulteriori proposte elettriche. La prima riguarda uno scooter chiamato Evino, la seconda una minimoto chiamata EKIDS. Il primo, come facilmente intuibile fin dal nome, riguarda la versione elettrica dello scooter Yamaha Vino, non presente però nel mercato italiano. Riguardo la seconda, possiamo dirvi che si tratta di una minimoto dal peso di 39 kg progettata per i bambini.

 

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