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MotoGP, Valencia: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez ha solo il cielo come confine, onore delle armi a Lorenzo, Rossi ancora nel limbo

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L’anfiteatro di Valencia ha messo in scena la conclusione di una stagione che ha solo visto i colori rosso e giallo della Spagna. Tra conferme, sorprese, novità iberiche, il resto del mondo si è accontentare di qualche briciola lasciata inavvertitamente cadere. Marquez, Espargaró e Viñales sono solo la punta di un iceberg che sotto il filo dell’acqua può permettersi nomi come Lorenzo, Predosa, Salom e Rins. L’Italia (marche e piloti) ha fatto la fine de Titanic ed è in buona compagnia. Sul paesaggio splende la stella del piccolo diavolo, l’inferno però è solo per gli altri. Per Marc è il paradiso.

IL BELLO – La fiamma rossa della sua tribuna ha illuminato il circuito di Valencia. Marc Marquez è un fuoco che ha bruciato la MotoGP per poi ricostruire sulle ceneri una torre che punta dritto al cielo. Numeri, record, statistiche dicono poco di un talento puro come il miglior diamante. Non è in discussione se sia o meno un campione, ma fino dove possa arrivare. La base di partenza potrebbe lanciare il razzo 93 oltre i confini dell’universo.

Valentino RossiIL BRUTTO – Il momento dell’addio tra Valentino Rossi e Jeremy Burgess è stata la conclusione di tre anni che hanno riservato più dolori che gioie. Il 2013 si salva grazie a una vittoria, ma gli spagnoli giocano ancora su una altro campo. Per recuperare, il Dottore ha deciso di cambiare allenatore. Una mossa – disperata? – con cui si giocherà il suo futuro. Per sua stessa ammissione, il quarto posto è lo specchio del suo livello. Romperlo non porterebbe sfortuna.

IL CATTIVO – Jorge Lorenzo è un 'bastardo' nel senso migliore del termine. Sapeva che per sconfiggere Marquez il polso destro non sarebbe bastato. Ha fatto girare tutti gli ingranaggi del cervello e ha messo in mostra i migliori trucchi da prestigiatore. Non è bastato, ma averlo contro ha reso il successo di Marc ancora più bello. Gli rimane la soddisfazione di essere il pilota ad avere vinto più GP nella stagione. E non è poco.

LA DELUSIONE – L’eterno incompiuto non è riuscito a sbocciare neanche quest’anno. Universalmente riconosciuto come il pilota più tecnico, Dani Pedrosa non riesce a concretizzare quello che il talento gli permetterebbe. Le note sono tutte giuste, ma la sinfonia non cresce. L’orchestra è quella giusta e il prossimo anno si replica. Sperando non sia il concerto dell’addio.

Pol Espargaro, Marc Marquez, Maverick VinalesLA SORPRESA – Alla fine della scorsa stagione sembrava essersi perduto in una foresta che aveva piantato lui stesso. Maverick Viñales ha ritrovato all’ultimo il sentiero giusto e non l’ha più abbandonato. Vincere all’ultima curva, dell’ultimo giro, dell’ultima gara, è un’emozione che lo spagnolo si è meritata.

LA CONFERMA – L’amata Rossa ha finito la sua campagna, con sconfitte su tutti i fronti. Per il prossimo anno si cambiano generali, ufficiali e soldati. Ducati è stata una comparsa in uno spettacolo di Teatro N?, tradizione esclusivamente giapponese. Da oggi si incomincerà  a scrivere il nuovo copione. L’importante sarà il lieto fine.

L’ERRORE – Due cadute in due gare, le decisive, e il Mondiale da sogno si è trasformato in incubo. Luis Salom ha fatto tutto il contrario di quello che doveva fare. La consolazione è che in buona compagnia. In MotoGP anche Lorenzo e Pedrosa hanno visto il titolo scappare per una caduta, lo stesso ha fatto Redding in Moto2. Mal comune, ma nessun gaudio.

Jorge Lorenzo e Dani PedrosaIL SORPASSO – Il botta e risposta tra Pedrosa e Lorenzo ha reso incandescenti i primi dieci giri della gara. Un balletto con qualche calcio sugli stinchi di contorno. La Direzione Gara ha aveva anche messo sotto investigazione le sportellate, poi se ne è dimenticata. Ma questa non è una sorpresa.

LA CURIOSITA’ – Le 9 pole position hanno assicurato a Marc Marquez una BMW M6 da oltre 500 CV nuova fiammate. “Prima avevo una Civic, speriamo che l’assicurazione non aumenti troppo!” ha scherzato il nuovo proprietario.

IO L’AVEVO DETTO – Marquez dimostra di avere la palla di vetro, sabato ha pronosticato il podio: “Lorenzo, Pedrosa e io”. Cosa non si fa per vincere una scommessa.

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