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Moto2, Espargaró: fiducia di Yamaha ripagata

"Bello passare in MotoGP da campione. Meno facile di quanto sembra"

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Dato per favorito a inizio anno con il passaggio di Marc Marquez in MotoGP, Pol Espargaró ha faticato più del previsto per laurearsi campione della Moto2. Il catalano, sulla Kalex del team Pons, corona così una crescita costante nelle categorie minori prima del passaggio in classe regina con Tech3.

"A correre devi fare sempre lo stesso, ma ora posso dire di essere campione del mondo – ha detto "Polyccio" a caldo – Lo ricorderò per sempre, ho aspettato tanto ed è qualcosa che cambia la vita. Devo ancora digerirlo in pieno, ma già voglio ringraziare la squadra perché al 90% il risultato è anche merito suo. È una famiglia".

Hai fatto calcoli dopo le bandiere rosse?

"Quando ho saputo che Tito e Scott erano fuori dai giochi, mi hanno comunicato che sarebbe stato sufficiente un settimo posto. Ma volevo vincere la gara, sapevo di poterlo fare, e sigillare il titolo con una vittoria".

Che hai pensato negli ultimi giri?

"La prima partenza è stata migliore della seconda, ma dopo aver passato Kallio ho speso tutto per distanziarlo. Ho fatto anche un piccolo errore alla curva 4 perché mi stavo distraendo. Avevo molte cose in testa, pregustando la gioia di tagliare il traguardo. Comunque è stata una buona gara".

Ti dispiace vincere il titolo con i tuoi rivali ai box?

"Sarebbe stato più difficile con Tito e Scott in pista, anche in Australia è stato difficile. Ma avevo già recuperato molti punti, ero a -9 e ad un certo punto mi ero ritrovato addirittura a - 47 dopo la gara di Barcellona. Credevo comunque di arrivare a Valencia davanti a lui, un peccato non averlo potuto provare in pista. La fortuna è cieca, questa volta ha aiutato noi".

Vincere a Valencia non ti avrebbe dato più gusto?

"A Valencia avrei avuto più pressione davanti al pubblico di casa. Ora posso semplicemente godermi l'ultima gara dell'anno. Passare di categoria da campione del mondo ti dà una motivazione in più. Sono contento anche per Yamaha, che sarà sicuramente più contenta di aver puntato su di me".

Eppure sei sempre stato considerato il pretendente principale…

"Partire da favorito mi ha messo un po' di pressione in più. Se perdi è un disastro, se vinci è normale. Ma già finire nei primi tre non è facile. In pochi possono puntare così in alto".

Un pensiero per i tuoi rivali?

"Io, Rabat e Redding abbiamo fatto la differenza. Scott era il più regolare, magari non faceva sempre delle grandi gare ma era sempre lì. Ha fatto un grande lavoro considerato il suo peso. Mi hanno fatto sudare ogni risultato, quindi faccio i complimenti anche a loro".

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