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Moto3, Guareschi: mi hanno convinto i giovani

Vitto sulla scelta di passare alla VR46: "tanta pressione in Ducati, lascio vicino alla vetta"

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Per Valentino Rossi il team che schiererà il prossimo anno in Moto3 non è un semplice gioco, ma qualcosa di molto serio. Dopo avere già ufficializzato il primo pilota, Romano Fenati, e il suo capotecnico, Rossano Brazzi, ieri è stata la volta del team manager. Il Dottore ha strappato a Ducati una delle sue colonne, Vittoriano Guareschi, colui che ha visto nascere la Desmosedici e che ha lavorato a stretto contatto con il pesarese negli scorsi due anni. “Ero con loro da tredici anni – ricorda Vitto – non è stata una decisione semplice da prendere. Anche perché il prossimo anno ci saranno grossi cambiamenti e mi sono tagliato fuori”.

Qual è stato il momento migliore di questa avventura?

Sicuramente il GP di Valencia del 2006, quando Troy Bayliss salì sulla Desmosedici per una sola gara e la vinse. Significava che la moto funzionava ed essendo io il collaudatore, fui molto felice”.

Perché ha deciso di andartene?

“Ripeto, non è stato facile. Entrambe le situazioni erano molto intriganti ed eccitanti. Ero tentato da tutte e due le possibilità. Per decidermi ho usato una margherita (ride). Scherzi a parte, sono molto contento che Valentino e la VR46 mi abbia fatto questa proposta. Si partirà da un foglio bianco, è tutto da scrivere, bisogna creare una squadra da zero”.

Sarà un lavoro completamente diverso dall’attuale?

Lavorerò coi giovani e questa è la cosa che più mi piace. Io, come Valentino, il Dovi, Capirossi e tanti altri piloti, sono partito dalla Sport Production. Era un’occasione fantastica per crescere. Adesso non c’è più e non vedere più giovani italiani nel Mondiale mi metteva di cattivo umore. Adesso il salto è più difficile, anche da un punto di vista economico. Bisogna fare qualcosa per rimediare e questo progetto è una risposta”.

Quando è nato il tuo rapporto con Rossi?

Era il mio compagno di squadra in Sport Prodution vent’anni fa, guidavamo le Cagiva Mito, io nella classe Over e lui nella Under. Poi i rapporti si sono stretti ulteriormente nei due anni in Ducati”.

A parte i rapporti personali, sulla tua scelta hanno influito gli ultimi anni difficili in Ducati?

Sono stati stagioni pensanti, quando corri con una marca, uno sponsor e dei piloti di questo livello la pressione la senti. È stato uno zaino non facile da portare, però da una parte mi spiace, stavo per arrivare alla vetta e ho deciso di tornare al campo base”.

Chi potrebbe prendere il tuo posto? O è possibile fare a meno di una figura come la tua?

Spero che mi sostituisca chi è capace di fare star bene i piloti, come spero di essere riuscito io. Non penso sia possibile in MotoGP rinunciare a un team manager, gli impegni sono tanti e le trasferte impegnative”.

Non sei curioso di provare una Moto3?

Mi piacerebbe molto e magari lo farò. Anni fa vinsi il campionato italiano Supermono, queste moto mi ricordano un po’ quelle”.

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