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MotoGP, Lorenzo: bandiera nera? troppo tardi

"Il contatto? Colpa di entrambi". Pedrosa: "è stato un fine settimana da incubo"


Natale per Lorenzo e Pedrosa è arrivato in anticipo, sotto forma di una bandiera nera che riapre il campionato. Almeno per il maiorchino, ora a soli 18 punti di distanza, ma la matematica ora è più tenera anche col catalano, a 34 punti. In conferenza stampa sembrano due amici e gli occhi vanno a uno schermo, che rimanda le immagini del contatto tra Jorge e Marc. “Accidenti è stato un bel rischio – commenta Lorenzo – In quel punto ho sbagliato la staccata, i freni erano un po’ freddi, però anche Marquez avrebbe dovuto fare più attenzione rientrando in pista. Avrebbe dovuto guardare, la precedenza era mia. In questo caso direi che la colpa è al 50% di ognuno”. Anche Dani è d’accordo: “la precedenza è di chi è in pista. Anch’io ho dovuto chiudere il gas e cambiare traiettoria. Marc poteva stare più attento”.

La Direzione Gara ha comunque deciso non intervenire su un contatto che lei stessa poteva evitare. L’irregolarità di Marc, quando è rientrato al box con un giro di ritardo, era ormai chiara e a quel punto doveva essere subito fermato, senza permettergli di continuare la gara. “Ci hanno messo un po’ troppo tempo a esporre la bandiera nera – conferma Jorge – Alla fine però sono stato fortunato, perché senza quell’episodio non avrei potuto recuperare così tanti punti. Ero un po’ più veloce di Dani, ma anche un po’ più lento di Marc. E in una curva da prima marcia ho anche rischiato di cadere.

Se il titolo sembrava una chimera, ora sembra più reale. “Le mie possibilità di vincerlo prima della gara erano del 3%, ora del 30% - analizza – Io posso solo provare a vincere le ultime due gare, ma se Marc arrivasse sempre secondo lo conquisterebbe comunque. Vediamo cosa succederà a Motegi, qui avremmo dovuto essere avvantaggiati ma la loro moto ha ancora qualcosa in più, soprattutto quando le gomme inziano a scivolate. In Giappone ho vinto nel 2009 poi non mi sono più ripetuto, anche se sono sempre stato vicino. Sarà difficile”.

Lorenzo non pensa che Marc cambierà la sua mentalità. “E’ difficile farlo e hai solo da perdere quando lo fai – spiega – Lui guida sempre al limite, ma fino ad adesso ha sempre avuto l’abilità o la fortuna di non sbagliare. Magari farà un errore”. Quella è la speranza, che il fato gli dia una mano.

Dani PedrosaAncora più bisogno ne ha Dani, che definisce il weekend: “un vero incubo. Le regole cambiavano in continuazione, non era facile evitare di fare confusione. Anche vedere i cartelli al muretto era difficile, qui si passa veloci in rettilineo e la moto vibra molto. Poi so che davanti tv sarà stato tutto molto divertente, ma tutto è responsabilità della Bridgestone che non ha fatto i test dopo la riasfaltatura.

Lui però non ha sbagliato niente, è stato il primo a entrare per cambiare moto, “una decisione presa d’istinto per evitare il traffico – racconta - Alla fine è stata una gara perfetta per quanto riguarda la strategia, ma non sono soddisfatto di come ho guidato con la seconda gomma. Il passo è stato velocissimo, a volte ti dovevi anche ricordare di non avere bisogno di gestire gli pneumatici”.

Il titolo sembra un po’ meno impossibile anche per lui, che però si dimostra molto realista. “Io farò tutto quello che posso – dice - Il rammarico per l’incidente di Aragon adesso è ancora maggiore, io ci proverò e vedremo cosa succederà, anche per quanto il meteo. Ho sentito che c’è anche la possibilità di un tornado a Motegi”. Quello sarebbe un bel guaio, perché se la gara fosse cancellata lui sarebbe matematicamente escluso dalla sfida. “Allora si correrà sicuramente!” risponde pronto col sorriso. Non si è ancora arreso.

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