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SBK, Lanzi e la 1098: seconda giovinezza

La wild-card davanti agli ufficiali. "Un dispetto alla Panigale? Conta la scritta sul serbatoio"


Lorenzo Lanzi è un pilota d'altri tempi. Non tanto per i (quasi) 32 anni, celati da una forma fisica invidiabile, quanto per l'attitudine, fatta di passione sincera per le corse ed olio di gomito. Il pilota nato a Cesena ma residente a San Piero in Bagno (FC) – lo specifica con un sorriso – ha suo malgrado faticato a trovare la giusta continuità in carriera ma, a cinque anni dalla sua ultima vittoria in SBK (Valencia 2008), sta vivendo una seconda giovinezza.

Dopo due piazzamenti in Top 10 a Magny Cours con la 1098 del team Mesaroli, Lanzi ha chiuso la prima sessione di qualifiche della SBK a Jerez con l'ottavo tempo, a soli 48 millesimi da "sua Maestà" Tom Sykes e davanti alle Panigale ufficiali.

"La 1098 non è una moto 'fresca', ma dice ancora la sua – ha minimizzato Lanzi con una risata – La Panigale non l'ho mai provata, quindi non posso fare confronti o paragoni. Comunque non sono certo qui per fare un dispetto agli ufficiali, quello che conta è la scritta Ducati sul serbatoio".

Con la Casa di Borgo Panigale hai vissuto un periodo lungo e importante della tua carriera, ma non credi che le tue prestazioni di oggi mettano in imbarazzo il team?

"Non sarebbe mia intenzione, con Ducati ho ottimi rapporti. Anzi, forse per loro avere la moto 'vecchia' e quella nuova in pista insieme è una buona opportunità per capire come e dove migliorare la Panigale, perché non credo ci sia mai stato un raffronto così diretto".

Che effetto fa tornare a correre dopo praticamente un anno di inattività?

"L'ultima gara prima di Magny Cours risaliva a Portimão lo scorso anno. Da allora mi sono sempre allenato fisicamente, ma mai in moto perché in strada non la uso. Colgo l'occasione per ringraziare il mio amico Steve, che tra bici, corsa e nuoto mi aiuta a tenermi in forma. Ma è normale che faccia più fatica a prendere il ritmo rispetto ai piloti a tempo pieno".

Dalla tua c'è però la palestra della vecchia scuola…

"(ride) In Francia mi sono sentito come Freddie Spencer, perché abbiamo caricato le moto nel furgone e siamo partiti. Al ritorno ho pure guidato io, tutta la notte".

Ti senti di nuovo a casa?

"Ci vuole sempre equilibrio. Sto vivendo una situazione che mi piace, con una squadra preparata e molta 'fame' di buoni risultati dopo quasi un anno ai box. Magari fosse andata così nel 2008…Il pacchetto a disposizione non è ufficiale, ma funziona. L'accordo è per due gare, ma spero non si tratti di un ritorno estemporaneo per me".

Cosa bolle in pentola per te?

"Sto facendo degli incontri per decidere il mio futuro, tutti riguardanti la SBK. Nei prossimi giorni dovrei saperne di più. L'obiettivo rimane trovare le condizioni per fare una stagione completa".

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