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Moto3, Carrasco-Herrera: piloti, non donne

Maria: "voglio restare nel Mondiale". Ana: "bello battersi contro gli uomini"

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Maria Herrera è stata accolta in maniera calorosa al suo arrivo nel paddock. Insieme alla connazionale Ana Carrasco, terrà alta la bandiera delle quote rose nel motomondiale. Saranno due le ragazze in corsa ed Herrera su questa pista ha già vinto nel CEV. “Ho visto anche la sua vittoria la scorsa domenica – ha detto MarquezE’ importante per il motociclismo averle entrambe in pista”. Lorenzo ha augurato che “capiti più spesso” e Pedrosa ha fatto loro i complimenti per “il coraggio. Non è facile essere qui contro i colleghi maschi. Sono curioso di vedere la gara”. Rossi le ha invece messe scherzosamente in guardia, “i ragazzi saranno più agguerriti per non farsi mettere dietro da loro”. Bradl invece ne ha approfittato per ricordare Katja Poeseng, “era andata a punti, forse è l’unica volta che la Germania batte la Spagna”.

Le due ragazze incassano i complimenti e si dimostrano agguerrite. “Non c’è momento migliore di debuttare nel Mondiale che dopo una vittoria – dice entusiasta Maria – So che sarà dura e voglio imparare il più possibile da questa esperienza”. Lei sa cosa vuol dire battere i maschi, “vedo la loro faccia sul podio quando vinco” ride. Anche Ana lo ammette: “qualcuno pensa di essere superiore alle donne e quindi quando arrivano dietro sono più arrabbiati. Per me invece non c’è nessuna differenza, siamo tutti piloti e rivali. Forse la forza fisica fa un po’ la differenza, ma si può lavorare per migliorare. Io non mi sento svantaggiata, forse solo un po’ nei cambi di direzione più rapidi o quanto c’è vento. Basta guardare cosa succede anche in MotoGP, Pedrosa è un pilota più piccolo di altri eppure va fortissimo”.

Una bella opportunità per entrambe essere nel Mondiale, ma non vogliono rimanere una curiosità. “Mi piacerebbe correrci in pianta stabile, è il mio obiettivo – dice Herrera – Forse per una ragazza è più difficile trovare una squadra che creda nelle tue possibilità, ma fino a ora sono stata fortunata”. Ed entrambe non vogliono correre in un campionato solo per donne. “Voglio confrontarmi contro i maschi, sono più veloci e competitivi” afferma Maria. “Così ci sono più motivazione, altrimenti sarebbe troppo facile” le dà man forte Ana. La grinta non manca a nessuna delle due.

Per i più curiosi, QUI trovate una piccola storia della presenza femminile nel motomondiale.


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