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MotoGP, Rossi: ritiro a fine 2014? se non sarò da podio

Sul 'suo' team Moto3: "non influenzerà il mio futuro, ma era un'occasione da non perdere"

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Ad Aragon Valentino Rossi è arrivato in una doppia veste, quella classica di pilota e quella nuova di patron del futuro team in Moto3. Poco più di due settimane fa a Misano il progetto sembrava ancora solo un’idea, mentre oggi è già realtà. “Era un programma a lungo termine, una cosa da fare fra qualche anno quando avrei smesso di fare il pilota – spiega il Dottore – Poi è arrivata la proposta di Sky ed è successo tutto. Non sfruttare questa occasione sarebbe stato un peccato. Spazio e persone per occuparsi del team le abbiamo, quindi non c’era motivo per dire di no”.

Questo progetto potrebbe anticipare il tuo ritiro?

Non cambia assolutamente nulla da questo punto di vista, la mia priorità rimane fare il pilota e la squadra non mi toglierà un minuto da questo impegno. I miei piani per il futuro sono chiari: ho un contratto fino al 2014 e se a quel momento sarò ancora competitivo, se riuscirò ancora a lottare per il podio, mi piacerebbe continuare altri due anni. Del resto non potrò correre per sempre. Cosa fare dopo non è mai stato un problema”.

Sembri molto partecipe in questa nuova squadra, non ci stai mettendo solo il nome.

Assolutamente, le gare mi sono sempre piaciute, come il CIV e adesso ho una scusa per andare a vederlo più spesso. Tutto è iniziato con la Riders Academy dove abbiamo incominciato a occuparci dei giovani. Per esempio stavamo già cercando una sistemazione per Fenati per il prossimo anno ed è stato naturale offrirgli un posto con noi”.

Chi sarà il secondo pilota?

Sicuramente un italiano, ma non abbiamo ancora deciso. Potrebbe essere mio fratello Luca Marini, come anche Andrea Migno, o un altro pilota che non fa parte dell’Academy”.

Lo sceglierai tu?

Non da solo, le decisioni tecniche spetteranno alla VR46, ma ci confronteremo sempre con Sky”.

Pensate di fare una squadra anche nel CIV?

No, non è nei piani. Seguiremo però dei piloti che vi prenderanno parte, come Nicolò Bulega per cui stiamo cercando una moto. Daremo loro il nostro supporto sia dal punto di vista manageriale che per gli allenamenti”.

Torniamo al tuo primo lavoro, quello da pilota. Aragon non sembra una pista che favorisca la M1.

Non voglio di parlare di circuiti buoni o cattivi, l’importante è solo andare forte. Arrivo da dei buoni test a Misano, dove ho fatto un passo avanti. Devo fare i turni di prove come in Italia, dove sono sempre stato fra i primi, e una gara migliore. Qui non sono mai salito sul podio, ma nel 2010, quando ero ancora in Yamaha, avevo i problemi alla spalla”.

Condividi l’opinione di Lorenzo che il seamless non è risolutivo?

“E’ solo una parte del lavoro che dobbiamo fare ed era necessario averlo per battersi contro le Honda. Io però devo concentrarmi maggiormente su frenata ed entrata in curva, oltre a cercare di mantenere lo stesso passo fino al termine della gara. A Misano non ci sono riuscito, ma lo considero comunque un fine settimana positivo”.

A Misano hai fatto il miglior tempo nei test con la moto 2014, c'è qualche possibilità di usare almeno il telaio già da qust'anno?

"Ne ho parlato con gli ingegneri giapponesi e mi hanno confermato che non è possibile montare il motore attuale sulla ciclistica del prossimo anno. Quindi nessuna possibilità".

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