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MotoGP, Moto e famiglia: fratelli senza coltelli

Luca Marini, fratello di Rossi, in Moto3 a Misano. Le dinastie da corsa, dai Roberts ai Marquez

MotoGP: Moto e famiglia: fratelli senza coltelli

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Fratelli ma senza coltelli, anzi è tutto il contrario. Il vecchio detto non vale per il motomondiale, dove i consanguinei sembrano essere gli unici alleati in una lotta tutti contro tutti. Le famiglie da corsa non sono una novità nel paddock e a Misano ne aggiungeremo un’altra all’elenco. In Italia sarà la volta di Sua Maestà Valentino Rossi, che vedrà il suo Delfino debuttare nel Circus iridato. Luca Marini sarà infatti presente come wild card in Moto3, un premio per la buona stagione nel CIV (dove è secondo in classifica) programmato già a inizio anno con il suo team.

Sedici anni appena compiuti, sono 18 quelli di differenza con il Dottore, Luca si allena spesso con il fratello nel celebre Ranch di Tavullia, scuola di traversi che condivide con altri giovani piloti dell’italiano e del mondiale. Valentino era stato a Imola per vederlo all’opera, la prossima domenica gli basterà fare pochi passi per tenerlo d’occhio e magari elargirgli qualche consiglio. Marini aveva già preso le misure della M1 numero 46, come dimostra la simpatica foto qui a fianco, e in attesa, magari un giorno, di salirci in pianta stabile si prepara alla sua prima volta nel mondiale, che dovrebbe essere la sua destinazione anche per la prossima stagione.

Alex e Marc MarquezCon Luca in pista, Valentino pareggia i conti anche con Marc Marquez, il cui fratello minore corre in Moto3. Alex alla prima stagione completa ha già dimostrato di avere la stoffa di famiglia, salendo per la prima volta sul podio a Indianapolis e ripetendosi a Silverstone. Tre anni di differenza, i due si allenano spesso insieme sia in moto che in bici e i risultati non tardano ad arrivare. Si troveranno uno contro l’altro nella prossima stagione, invece, Aleix e Pol Espargaró, una delle coppie più affiatate del paddock. Non c’è gara che uno non osservi con attenzione ogni mossa dell’altro, confrontandosi continuamente. Il destino ha voluto che nel 2014 si scontrino (probabilmente) su due moto molto simili: il più giovane (di due anni) sarà sulla M1 del team Tech 3, il più vecchio probabilmente sulla Yamaha PR di Forward. La Spagna può inoltre contare, in Moto3, anche su Isaac e Maverick Viñales, anche se questa volta si tratta solo di cugini.

Kenny, Junior e Kurtis RobertsParlando di dinastie di piloti, non si possono citare i Roberts. Kurtis e Kenny Junior, non solo sono figli d’arte, ma corsero anche con gli stessi colori nella squadra del padre. Era il 2007, i figli del marziano corsero due gare insieme, poi il minore sostituì il maggiore nel team, quando Kenny decise di ritirarsi dalle corse (con un titolo in tasca, in 500 nel 2000, l’ultimo per la Suzuki). Prima ancora c'erano stati gli Aoki: Haruchika, campione del mondo della 125, Nobuatsu e lo sfortunato Takuma, rimasto paralizzato alle gambe dopo un incidente durante dei test, oggi di nuovo in pista ma su quattro ruote. Altra stirpe è quella dei Nieto: i due figli di Angel, l’omonimo Junior e Pablo, corsero entrambi nel mondiale e solo in 125. Non ebbero molta fortuna, pero: solo Pablo riuscì a vincere una gara. Meglio fece il cugino Fonsi, che nel 2002 fu anche vicecampione del mondo in 250. Fece anche una comparsata in MotoGP con la Kawasaki, qualche stagione in Superbike, prima di ritirarsi nel 2010 senza avere brillato in Moto2.

Nicky e Roger Lee HaydenRisaltiamo dall’altra parte dell’oceano per gli Hayden. Nicky, bandiera della Ducati, non ha bisogno di presentazioni. Suo fratello Roger Lee face invece qualche apparizione nel mondiale: a Laguna Seca in MotoGP nel 2007 con la Kawasaki e nel 2010 sulla Honda in sostituzione di De Puniet, nello stesso anno corse anche come wild card per due volte in Moto2 e l’intero campionato Superbike. I due hanno un altro fratello, Tommy, specialista dell’AMA. Chiudiamo con un’altra coppia con il doppio delle ruote: Ralf e Michael Schumacher, fratelli da corsa in Formula 1.

Michael e Ralf SchumacherCosa dire? Solitamente, buon sangue non mente.

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