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SBK, Aprilia: mistero sulla frizione

Laverty: "Io e Giugliano a terra perché abbiamo toccato il cordolo"

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Eugene Laverty e Davide Giugliano sono piloti indubbiamente veloci, capaci di lampi accecanti sul "giro secco". Il punto dolente di entrambi, quest'anno, è la costanza: cinque ritiri per il primo, sette per il secondo. Entrambi sono caduti al Nürburgring, Giugliano in qualifica e Laverty in Gara 1. La causa, tuttavia, questa volta pare non essere l'errore umano.

La protezione del carter frizione della RSV4 da qualche gara a questa parte è più voluminosa e, con cordoli particolarmente alti come quelli del Nürburgring, il rischio di un contatto con la pista è elevato.

"In Gara 1 sono incappato nello stesso problema che ha avuto Giugliano ieri in qualifica – ha spiegato Laverty – In una piega a destra ho colpito il cordolo con il coperchio della frizione, e sono scivolato. Dovremo analizzare il problema per fare in modo che non capiti in futuro, ma non credo la cosa ci darà fastidio nelle prossime piste in calendario".

A ben guardare, in effetti, la nuova copertura sporge di qualche millimetro in più rispetto alla pedana, e la domanda se l'aumento di dimensioni nasconda qualche diavoleria tecnica sorge spontanea. Tuttavia, fonti interne alla squadra minimizzano. Si tratta semplicemente di una modifica dettata dal regolamento, è la spiegazione ufficiale, omologata per ragioni di sicurezza dalla direzione tecnica.

Etimologicamente parlando, frizione significa sfregamento. Al Nürburgring questa accezione si è confermata vera.

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