La storia non si fa con i numeri, ma anche loro contano. E quelli di Marquez sono impressionanti. Entra in pista con la stessa grinta di un pugile, sa controllare, aspettare il momento giusto. Studia le difese dell’avversario e ne evita la guardia. Ogni colpo va a segno. Quella di Brno è stata la migliore gara della stagione, il faccia a faccia con Lorenzo c’è finalmente stato e ne uscito vincitore. “Non mi aspettavo di vincere su questa pista – le prime parole del campionissimo – Pedrosa aveva vinto lo scorso anno, Lorenzo e la Yamaha era veloce. Sapevo che il podio era alla mia portata, ma non il primo posto. Poi la Yamaha aveva fatto i test qui. Invece sono riuscito a migliorare turno dopo turno. Sono contento”.
Forse l’unica cosa che hai sbagliato è la partenza.
“E’ andata meglio del solito, ma Jorge è stato velocissimo nei primi giri e io non volevo rischiare troppo. Non me la sentivo. Ho preferito rimanere calmo e aspettare, sapevo di essere più forte nella seconda metà di gara”.
Com’è stato batterti con Lorenzo?
“Bellissimo, l’ho studiato attentamente prima di attaccarlo. In MotoGP bisogna fare molta attenzione nei sorpassi, è facile fare un errore. Inoltre Lorenzo era molto veloce a centro curva, non è stato facile, ma sapevo di avere delle carte da giocarmi in alcuni punti. Mi sono divertito molto”.
Sembri già a perfetto agio sulla MotoGP.
“Sulla Moto2 avevo più margine, ma mi sto trovando bene sulla moto e questo rende tutto più semplice”.
Il distacco in campionato è aumentato, Pedrosa è a 26 punti, Lorenzo a 44. Cambierà la tua condotta di gara?
“Quelli di oggi sono stati 25 punti importanti, ma il campionato è ancora lungo e sia Dani sia Jorge sono molto forti, lo si è visto anche oggi. E’ difficile accontentarsi quando sei in gara e io per carattere sono uno che attacca, quindi voglio continuare in questo modo”.
Anche oggi hai rischiato?
“Sì, forse più che nello ultime gare. Ma è normali, siamo tutti sempre al limite. Non sento pressioni particolari, i risultati superano già le mie aspettative”.
Chi temi di più per il titolo?
“Pedrosa, sia perché è il più vicino sia per la sua costanza. Penso sia lui il mio avversario più pericoloso”.
Quindi a Silverstone l’obiettivo è sempre lo stesso, vincere.
“Avrò poco tempo per godermi la vittoria, da domani incomincerò già a pensare al prossimo Gran Premio. Ci saranno tante incognite, per primo il tempo. Poi quella è una pista veramente più favorevole alla Yamaha, più di questa”.
Hai battuto il *record di Hailwood, sei il più giovane pilota ad avere mai vinto quattro gare consecutive.
“Non faccio troppo caso a queste cose, ma sono un’indicazione: significa che stai andando nella giusta direzione. Sono importanti, ma non troppo, la gente non ricorda quanti record un pilota ha battuto ma quanti titoli ha vinto”.
E anche in quel caso, Marquez sembra essere su una strada diretta al successo.
*Mike the bike vinse cinque gare consecutive nel 1962 (su 8 complessive), ma era la sua seconda stagione in 500.