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MotoGP, Rossi: non capiamo i nostri problemi

Rimonta a sopresa, ma il gap resta alto: "con le gomme nuove non riuscivo a guidare"


E’ un Valentino a due facce quello visto a Indianapolis in questo fine settimana. Il lato oscuro della luna è stato quello predominante, è durato per tutte le prove, ho raggiunto il punto di massimo buio in qualifica e ha continuato a spadroneggiare per la prima parte di gara. Poi è scomparso, come se l’effetto malefico si fosse esaurito. Il Dottore si è svegliato dal torpore e ha incominciato a guidare, a rimontare, a regalare uno spettacolo che sembrava essere stato cancellato nella domenica americana.

Non è una favola, perché dietro alla trasformazione non c’è l’opera di un mago ma motivi tecnici. “Ho avuto un problema con le gomme nuove, avevo troppa aderenza e questo faceva sì che la moto spingesse molto sull’anteriore e avevo dei grossi problemi in entrata di curva – spiega il pesarese - Non riuscivo a fermarmi come volevo e se avessi provato a forzare avrei rischiato di cadere. È stato molto frustrante perché era solo e con una intera gara davanti da fare”.

Ma poi le gomme hanno iniziato a consumarsi e mano a mano che la loro tenuta peggiorava, la confidenza di Rossi aumentava. “Dopo una decina di giri le cose sono incominciate a cambiare, ho incominciato a migliorare i miei tempi e a essere sempre più veloce – continua il racconto - La gomma dietro ha iniziato a scivolare ed è stato come se la moto si mettesse a posto da sola. Riuscivo a mollare i freni prima e a essere più veloce a centro curva. E’ stata una sorpresa anche per me. Sono riuscito a ricucire il distacco dai piloti che mi precedevano e a riprendere Bradl e mi sono divertito a lottare con gli altri piloti. Soprattutto con Crutchlow, gli ho fatto un bel sorpasso all’ultimo giro”.

Il momento del sorpasso di Rossi su CrutchlowUna storia già sentita, la stessa ripetuta fino a Barcellona. Poi un cambiamento che però sembra essere rientrato. “Io e la Yamaha siamo stati molto in difficoltà in questi giorni, ma non sappiamo ancora bene perché succedano certe cose sulla moto in alcune piste, se avessimo avuto la soluzione avremmo già provveduto”. Le parole di Valentino sono in un certo senso un ammissione di colpa, perché quella che non ha funzionato è stata la sua Yamaha. Sia Lorenzo che Crutchlow hanno avuto il problema inverso, partiti bene sono calati sul finale.

C’è qualcosa che non va e i 20 secondi che lo hanno separato da Marquez ne sono la conferma. “In ogni caso, penso che conquistare un 4° posto nel tracciato peggiore per me non penso sia così male, ma dobbiamo lavorare ancora molto se vogliamo stare vicini ai primi tre”. Ha ragione, nel box non funziona ancora tutto alla perfezione. La premiata ditta Rossi-Burgess sembra perdere colpi, non riuscire più a interpretare come in passato le esigenze della M1. Poi in gara il Dottore ci mette una pezza, ma non basta per puntare a essere qualcosa in più che il ‘primo degli altri’.

La riprova ci sarà fra pochi giorni, in Repubblica Ceca, dove Valentino dovrebbe partire avvantaggiato. “Spero e credo che le cose andranno diversamente a Brno – dice -  che invece è una pista che amo molto e in cui nei test di due settimane fa sono riuscito a essere veloce, girando con tempi molto simili a quelli di Lorenzo. Dobbiamo provare a fare un fine settimana migliore. Poi arriverà a Silverstone dove ho solo con la Ducati facendo molta fatica, spero che con la Yamaha sia meglio”.

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