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MotoGP, Rossi, il disastro corre in qualifica

"Il mio passo è più veloce, ma speravo di andare meglio". E le statistiche gli sono contro

Il primo aggettivo che viene in mente per definire le qualifiche di Indianapolis di Valentino Rossi è ‘disastrose’. La traduzione in numeri è un 9° posto a 1”398 da Marc Marquez, mai così male per quanto riguarda la posizione in questa stagione mentre era riuscito a superare i due secondi di ritardo ad Austin. Il Dottore è il fanalino di coda non solo delle Yamaha, pure il non irresistibile Smith gli è davanti, ma anche delle Honda. E perfino Hayden sulla Ducati ha fatto meglio di lui.

Le attenuanti dicono che Indianapolis è una pista che non piace né lui né alla Yamaha, ma non basta come giustificazione. Lorenzo, neanche in perfetta forma, partirà comunque al fianco di Marc, Crutchlow è stato otto decimi più veloce. Rossi non cerca scuse: “sapevamo che questa sarebbe stata una pista difficile per noi, ma abbiamo fatto più fatica di quanto ci aspettassimo. Speravo di essere almeno mezzo secondo più veloce, invece con la gomma morbida sono sorti i problemi. Non avevo sicurezza in frenata, l’anteriore mi si chiudeva”, la sua versione.

Mezzo secondo che sarebbe servito solo a rendere solo un po’ meno amara una sconfitta comunque evidente dopo i miglioramenti mostrati negli ultimi GP. “Partirò dietro e sarà una gara difficile – aggiunge Valentino – Gli avversari sono migliorati più di me, noi ci abbiamo provato ma non ce l’abbiamo fatta. Adesso analizzeremo tutti i dati e vedremo dove intervenire. Anche la scelta della gomma sarà importante. Il mio passo non è niente di speciale, ma sicuramente meglio di quanto ho fatto in qualifica”.

Nessuno lo mette in dubbio, ma, per sua stessa ammissione, per giocarsi le posizioni importanti bisogna partire davanti. Lo ripete da inizio anno e le statistiche gli danno ragione. Qatar a parte, quando è scattato dalla terza fila Rossi non è mai salito sul podio. Nelle ultime tre gare, in cui è sempre stato fra i primi tre, è partito una volta 3° e due 4°. Valentino è animale da gara, ma questo non basta a fare i miracoli. E’ una lezione che ha imparato sulla propria pelle e che gli avversari conoscono bene.

Le rimonte nella MotoGP degli ultimi anni sono sempre più difficili e perdere il treno buono all’inizio significa non potere puntare in alto. Lorenzo oggi ha messo in pratica questa tesi, “ed è stato bravissimo – ha ammesso il pesarese – è riuscito a spingere in frenata”. Il campione del mondo sa che forse l’unica chance di battere le Honda è partire insieme a loro e magari mettersi subito davanti per rallentarle.

Dopo i famosi test di Aragon, Rossi sembrava essere riuscito a svoltare pagina sul giro secco. Indy è stato un brusco risveglio, che potrà avere come conseguenza quella di perdere ulteriore terreno in classifica. I tempi cambiano, l’età non aiuta, ma il Dottore ha ancora tempo per riparare.


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