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MotoGP, Rossi: mi serve ancora mezzo secondo

Lorenzo: "Sono al 70%, ma meglio che ad Assen. Rischio perché so di poterlo fare"


Il terzo turno di prove libere Valentino Rossi l’ha raddrizzato sul finale, breve pausa ai box, gomma morbida e una prova generale di qualifiche. Il cronometro si è fermato a 0”184 da Marquez, “non un brutto tempo, ma per le qualifiche bisogna fare meglio, essere almeno mezzo secondo più veloci. E’ importante partire davanti su questa pista, la prima curva è dopo un dosso” dichiara. Non è la prestazione pura però a preoccupare il Dottore, quanto la costanza. “Come ieri, la moto dopo qualche gira inizia a scivolare al posteriore e sono costretto a rallentare – dichiara – Penso sia un problema della Yamaha, ma il potenziale per migliorare la M1 ce l’ha, bisogna solo trovare il giusto bilanciamento. E stiamo lavorando su quello”.

Ogni decimo è prezioso, i primi otto piloti questa mattina erano in meno di un secondo, in mezzo i primi quattro. “Siamo tutti lì – continua Vale – Non solo Crutchlow, lui c’è sempre, ma anche Bradl e Bautista. Cal e Lorenzo non penso abbiano montato una gomma nuova per il finale, in qualifica bisognerà tenerli in considerazione”. Poi c’è Marquez, che ha continuato a spianarsi la strada per la vittoria. “Al debutto è velocissimo, magari il prossimo anno andrà più piano – scherza Valentino – Marc oggi ha fatto un altro passo in avanti, è l’unico a girare sotto il 1’22” come ritmo”.

Il Dottore però su questa pista aveva dimostrato di potere vincere anche essendo più lento del maggiore avversario. “Stoner era ancora più veloce di Marc nel 2008 – dice – Magari andasse a finire come allora”. Avrà ancora un turno per trovare la giusta strada, “ho già fatto una piccola modifica alla fine di questo turno e ha funzionato – conclude – anche la frenata è migliorata rispetto a ieri, sono al limite ma su questo tracciato è normale”.

Jorge Lorenzo ha invece usato la stessa tattica di ieri, ha aspettato che le condizioni migliorassero entrando in pista nella seconda parte del turno. “Diciamo che sono al 70% - commenta – Le mie condizioni sono migliori di quelle di ieri, diciamo che va un po’ meglio rispetto ad Assen”. Se il corpo soffre, la mente è salda: “so che è rischioso essere qui e che soffrirò, ma se ho deciso di correre è perché so che posso farlo. Non voglio perdere contatto dalla testa della classifica”.

Non vuole correre in difesa, “quello mai – dice Jorge – ma dovrò essere molto morbido, usare molta mantequilla (burro in spagnolo, uno dei suoi soprannomi ndr) e fare più punti possibile”. Non sottovaluta però le difficoltà, “su questa pista sarà difficile superare e mi preoccupa la tenuta della spalla – sottolinea – Questo pomeriggio farò delle infiltrazioni per il dolore, e lo stesso anche domani per la gara”.

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