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SBK, Mercato: Checa, Sykes e Melandri i re

Lo spagnolo vuole un biennale ma anche solide garanzie tecniche. Sykes: tentazione MotoGP?

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Non è solo il mercato della MotoGP a "scaldarsi" in prossimità del giro di boa del campionato, ma anche quello della SBK. Anzi, i due sono legati a doppio filo sotto l'egida della Dorna (che ha in mano la gestione di entrambi a partire da quest'anno) e si parla già di possibili osmosi tra le due serie per una riequilibratura di immagine e marketing.

In realtà il discorso economico è complicato, nel caso delle derivate di serie, da quello regolamentare. Manca ancora la firma sull'accordo tra Case ed organizzatori, da ratificare con ogni probabilità già a Mosca, ma l'introduzione della categoria "EVO" è destinata a cambiare – non sappiamo ancora se in meglio o in peggio – il volto della Superbike. E molte squadre procedono guardinghe.

Basti pensare all'Aprilia, che "flirta" da tempo con un ritorno vero e proprio nel motomondiale, lanciando la sfida alla Honda "Production Racer" sulla scorta dell'esperimento (molto ben riuscito, peraltro) della ART CRT ad un prezzo di circa un terzo di quello della moto messa in vendita dalla Casa di Tokyo.

Il marchio di Noale potrebbe anche staccarsi dalla SBK con il team ufficiale, appoggiandosi a strutture preesistenti fornendo comunque supporto di livello "factory" come già fanno BMW, Ducati e Kawasaki. In questo caso, chi salirebbe sulla moto più pregiata (guardando ai risultati nella classifica costruttori) del campionato? Guintoli (con un biennale) e Laverty (in scadenza) hanno – uno per costanza, l'altro per punte di velocità – portato fin qui alto il vessillo della casa di Noale, alla quale manca comunque un top rider dal blasone mediatico e commerciale quale era, ad esempio, Biaggi.

Restando nel Bel Paese, rimane incerta anche la situazione dei nostri piloti. Sia Marco Melandri che Michel Fabrizio sono in scadenza di contratto. Il primo costa caro (800mila euro a stagione l'ingaggio percepito da BMW) e molto dipenderà dal risultato finale in campionato, dove attualmente è quarto a 53 punti dalla vetta, anche se voci ben informate danno BMW volenterosa di proseguire il rapporto. Il secondo sta vivendo una situazione complicata con la squadra, ma anche in caso di divorzio avrà il suo bel daffare per trovare una "sella" competitiva dopo un paio di stagioni difficili.

In trattativa anche Tom Sykes, attuale leader del mondiale grazie anche a due doppiette nelle ultime tre gare. Il pilota di Huddersfield, al momento indiscusso punto di riferimento agonistico, è sotto contratto direttamente con la casa di Akashi e ha confermato ad Imola la sua intenzione di proseguire con moto e squadra attuali, ma le sirene della MotoGP rappresenterebbero una tentazione alla quale è difficile rinunciare.

Il nodo più spinoso rimane però quello di Carlos Checa. L'amore tra lo spagnolo e la Panigale non è, per usare un eufemismo, mai sbocciato. La Superpole ottenuta all'esordio è un ricordo sempre più lontano, il presente non sorride, e guardando al futuro il "Toro" pretende garanzie tecniche da Borgo Panigale. Il contratto scade a fine anno, e voci vicine a Checa hanno confermato il suo desiderio di correre per altre due stagioni. Dove però?

Le prime risposte arriveranno, con ogni probabilità, ad inizio agosto a Silverstone.

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