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Aprilia: ecco la vera MotoGP 'low cost'

Dall'Igna: "cercheremo di essere competitivi ad un terzo del costo degli avversari"

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L'Aprilia non ha intenzione di lasciare tutto il mercato delle "Production Racer" alla Honda. Il prossimo anno, dunque, forti dell'esperienza fatta con il team di Jorge Martinez, la casa di Noale potrebbe schierare quattro moto ancora più competitive delle attuali ART. Magari proprio con il marchio Aprilia sul serbatoio.

Se, insomma, all'inizio dell'anno Dall'Igna sembrava più concentrato sulla Superbike, ora il dado è tratto, come da noi anticipato durante il fine settimana monzese.

L'arma vincente delle Art-Aprilia, oltre alle prestazioni, sarebbe il costo: se il clone in sedicesimo della RC213V, senza testata pneumatica e cambio seamless, costringerebbe i team a sborsare la bella cifra di 1,2 milioni di Euro, secondo le previsioni fatte dal vicepresidente esecutivo della HRC, Shuhei Nakamoto, la quattro cilindri a V veneta, comunque derivata dalla RSV-4 iridata nelle Superbike non dovrebbe costare più di un terzo. Diciamo attorno ai 400.000. Ancora meno di quanto inizialmente previsto. Ma con cosa in più delle attuali Art?

"Ci stiamo già lavorando - rivela Gigi Dall'Igna, capo del reparto corse Aprilia - oltre ad un miglioramento generale sulla ciclistica, che potrebbe usare le stesse sospensioni della Superbike, attualmente più sofisticate di quelle delle CRT, stiamo pensando anche ak motore. Testata pneumatica? perché no? E' una tecnologia acquisita, non costerebbe tanto di più".

Il punto fermo di Dall'Igna è il costo.

"I nostri clienti dipendono dagli sponsor e l'economia non è più quella di una volta - sottolinea il tecnico - quindi non perderemo l'obiettivo di fare una moto che i siano effettivamente in grado di poter acquistare".

La cosa è divenuta interessante da quando è stata abolita la regola peculiare delle CRT: la vendita, in caso di richiesta di un team avversario, dei motori. Allora il mercato delle future "MotoGP di serie" è decollato. A tal punto che anche la Ducati sta pensando di vendere le attuali GP13 il prossimo anno, ovviamente equipaggiandole con centralina ed elettronica Marelli, in modo da poter beneficiare di 24 litri di benzina nel serbatoio (al posto di 20) e di 12 motori.

"Sulla carta sembrerebbero poter essere molto competitive ma l'elettronica fa moltissimo e quella attualmente resa disponibile dalla Magneti Marelli è indietro. Anche il discorso del carburante è meno allettante di quel che sembra. Due litri in più sono un bel margine, ma 24 litri sono inutili".

Più importante potrebbe essere il discorso di poter usare coperture Bridgestone più morbide, quelle attualmente usate dalle CRT.

 

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