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MotoGP, Assen: il Bello, il Brutto e il Cattivo

La favola di Rossi e Lorenzo, l'incubo Ducati e la sconfitta di Pedrosa

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I cartelli non mentono, quello all’entrata dell’Assen TT recita ‘la cattedrale della velocità’. Nel tempio dei motori c’è posto per miracoli, resurrezioni e de prufundis.

Rossi ritorna a salire sul pulpito, per una predica che annoia solo i suoi avversari. Lorenzo-Lazzaro non cammina ma corre, mentre Pedrosa pecca e viene punito. Nuovi discepoli crescono, con Marquez e Crutchlow sulla via della beatitudine. A ogni paradiso corrisponde un inferno, di solito è rosso. Come la Ducati, solo una coincidenza?

Jorge LorenzoIL BELLO – Dal box Yamaha si sono alzate in volo due fenici. Valentino Rossi dalle ceneri della delusione, Jorge Lorenzo da quella del dolore. Due storie così diverse si sono incontrate in un finale degno della penna del migliore sceneggiatore di Hollywood. Ma è la realtà, dolcezza, e il sogno della coppia blu diventa l’incubo degli avversari. ‘We can be heroes, just for one day’, sosteneva David Bowie, per qualcuno quel giorno dura più a lungo e le etichette le lascia volentieri ai commentatori. Allora godiamoci solo un’altra di quelle storie che né la politica, né il business e la tecnologia possono portarci via. Il motociclismo è ancora giovane e passa dalla gioia del Dottore alle lacrime di Por Fuera. A volte un solo posto sul gradino più alto del podio non basta.

IL BRUTTO – Ogni medaglia ha il suo rovescio, ad Assen ha vinto il nostro pilota più ‘anziano’ mentre i nuovi germogli aspettano ancora la loro primavera. In Moto3 il motore Honda sembra l’origine di tutti i mali, ma intanto con quella moto Miller è 7°. Prima di lamentarsi servirebbe arrivargli davanti. In Moto2 qualche acuto e tanti errori. Non è un paese per giovani.

Andrea Dovizioso e Nicky Hayden sulla GP13IL CATTIVO – Il calcio di Dovizioso a Barbera è la punta di un iceberg che preme per venire a galla. Andrea non è sicuramente pilota umorale o scorretto, ma sei mesi in Ducati riuscirebbero a portare sulla via della perdizione anche un santo. L’elettricità serpeggia nei box della Rossa ma per ora la facciata regge ancora. Il Dovi e compagni si mordono la lingua nelle interviste, a Bologna si prepara la rivoluzione. Speriamo arrivi prima di ottobre.

DELUSIONE – Anche sulla scala che porta al paradiso si può inciampare e ritrovarsi in purgatorio. Dani Pedrosa ha fatto di tutto per non scartare il regalo confezionatogli da Lorenzo. Si è sdraiato in qualifica, è scomparso in gara. Il mondiale si vince anche con la calcolatrice sotto gli occhi, ma uno sguardo alla pista bisogna comunque darlo. Ha guadagnato appena 2 punti su Jorge e perso molte più certezze.

LA SORPRESA – In qualifica brilla la stella di Stefan Bradl, che porta la sua Honda per la prima volta in prima fila. HRC ha fiducia nel tedesco e il momento di ripagarla poteva essere arrivato. In gara però si perde ancora un’altra volta. I duelli con Marquez per adesso restano relegati nei ricordi della Moto2.

Cal Crutchlow e Marc MarquezCONFERMA – In comune sembrerebbero avere solo il nome monosillabico, ma in pista sembrano fratelli. Marc Marquez e Cal Crutchlow duettano alla perfezione anche davanti ai giornalisti e ridono sul loro contatto. Si divertono e divertono. L’augurio è che sia l’inizio di una lunga rivalità. La fantasia al comando.

IL SORPASSO –E’ stato imbarazzante”. Cal ha avuto un solo aggettivo per descrivere la sensazione di vedersi davanti Jorge Lorenzo. Ma non è stato l’unico a provarla, perché il maiorchino guida benissimo anche con un braccio solo. Nei primi giri sembrava che la storia della frattura fosse stata solo uno scherzo di cattivo gusto. Un marziano.

L’ERRORE – Questa volta la vincitrice è la Spagna. Lorenzo si frattura una clavicola, Marquez due dita, Pedrosa quasi butta via le qualifiche, Elias finisce la gara nel giro di allineamento. Gli iberici in condizioni normali non hanno avversari, a parte loro stessi.

LA CURIOSITA’ – Era dal 2002, GP di Australia, che un pilota britannico non partiva davanti a tutti nella classe regina. La firma era quella di Jeremy McWilliams, autore della pole position sulla Proton KR 500.

IO L’AVEVO DETTO – Ringo dalle pagine della Gazzetta: “il vero giro di boa sarà la tappa di Brno: quello sarà il momento del motomercato, dove tutti i piloti cercheranno team e moto per l’anno successivo”. Tutti gli ufficiali hanno il contratto in scadenza a fine 2014 (a parte Hayden), il mercato può attendere.

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