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SBK, Batta: chiederò a Ezpeleta aiuti ai team

"Bisogna considerare anche i costi logistici e non solo delle moto e componenti"

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L'arrivo di Ezpeleta nel paddock della Superbike, previsto per domenica ad Imola, è atteso con ansia e curiosità dagli addetti ai lavori. Punto focale delle conversazioni, il nuovo regolamento destinato ad entrare in vigore il prossimo anno, antesignano di un cambio netto nel corso delle derivate di serie: tetto ai prezzi delle componenti principali della ciclistica (freni e sospensioni) e motori calmierati (si vocifera di setta unità per pilota) per una netta riduzione dei costi, con un prezzo massimo teoricamente di 300mila euro a moto che andrà ridursi del 33% in fasi successive.

Sostanzialmente, un compromesso tra Dorna (che vuole virare verso elaborazioni di tipo Stock) e Costruttori (che vogliono mantenere lo status quo). In attesa dell'arrivo del CEO della Dorna, ecco i primi commenti di Francis Batta, patron del team Ducati Alstare e vecchia conoscenza anche del paddock del motomondiale, dove ha militato negli anni 80 con la Cagiva.

"Se, come sembra, si farà un passo indietro verso moto più simili a quelle stradali, non possiamo che essere avvantaggiati: la Panigale è la più 'stock' del paddock – ha scherzato il manager belga – Diciamo che è stata preparata con un anno di anticipo rispetto al futuro".

Scherzi a parte, Batta è ben conscio della recessione che ha colpito negli ultimi anni il mondo delle due ruote e stenta a migliorarlo. "Stiamo attraversando un momento economicamente critico a livello mondiale – ha analizzato – Con un abbassamento dell'interesse da parte di pubblico, e conseguentemente di sponsor, non è facile trovare il budget di 5 o 6 milioni necessario per partecipare a questo campionato".

Quando si parla di costi, tuttavia, l'analisi dettagliata rivela una miriade di variabili perché "bisogna distinguere tra materiali e strutture. Ogni squadra ha meccanici ed ingegneri al seguito, senza contare che qui, a differenza che nella MotoGP, non riceviamo aiuti economici sui costi delle trasferte ad eccezione di un piccolo rimborso per quelle extra-europee, paghiamo gomme e benzina, e non ci sono premi di ingaggio o per schierare due piloti anziché uno".

Non manca poi, la questione filosofica: "Ha senso avere due campionati come MotoGP e motomondiale allo stesso livello? – si chiede Batta – Dove sta la linea divisoria tra prototipi e derivate di serie? Non si potrebbero mischiare MotoGP e SBK?"

La bozza regolamentare è pronta, ma nelle decisioni future, secondo Batta, saranno i costruttori ad avere l'ultima parola.

"Qui i team vanno e vengono, hanno meno importanza che nel motomondiale. È frutto di un errore commesso dalla gestione precedente. Non credo sia stato un regalo per la Dorna trovarsi a gestire anche la SBK".

Nel frattempo, rimane da risolvere la questione della attuale competitività della Panigale, progetto rivoluzionario ma che stenta a decollare.

"Vogliamo rilanciarci e questa pista è teoricamente il luogo giusto visto il record di Carlos. Abbiamo portato un nuovo forcellone e fatto ore di prove al banco per portare avanti il lavoro. Badovini da ora in avanti farà le prove con il test team, perché ci siamo resi conto che aveva la tendenza a guidare questa moto più come una quattro cilindri. Siamo partiti tardi e non avevamo illusioni: l'obiettivo era vincere almeno una gara e fare qualche podio, puntando al titolo nel 2014".

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