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MotoGP, Poncharal: rischiamo di perdere Crutchlow

"Siamo consapevoli che potrebbe passare in Ducati. Cosa vuole? Una moto ufficiale"

Poncharal: rischiamo di perdere Crutchlow

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Per il 2014 il mercato piloti ha un solo nome ‘caldo’, quello di Cal Crutchlow. I team ufficiali Yamaha e Honda sono blindati dai contratti, ma rimane un posto in quello Ducati e il britannico è l’unico dei ‘top rider’ sulla piazza. Cal non ha mai nascosto di giocare su tutti i fronti, per riuscire ad avere un supporto ufficiale che si sente di meritare. Era successo anche lo scorso anno, ma poi era rimasto in Tech 3 e il team transalpino è ancora una volta al centro di tutte le voci del paddock.

Il suo patron, Hervé Poncharal, sorride sornione e racconta: “nei primi anni ’90 ero agli inizi della mia carriera e avevo in Pernat, a quei tempi in Aprilia, uno dei miei punti di riferimento. Rimasi sorpreso quando un giorno lessi sul giornale una sua dichiarazione e quello dopo l’opposto. Andai a chiedergli il perché e mi rispose che la cosa più importante era che si parlasse dell’azienda, dei piloti, degli sponsor”.

Quindi non c’è niente di vero in quello che si sente?

Non dico questo, ma è un piacere che ci sia tanta attenzione nei confronti del mio team. Questo è uno sport, ma c’è anche una componente di show business”.

Allora quali sono i piani per il prossimo anno?

Devo essere molto politico in questa risposta. Adesso siamo concentrati sul 2013. Abbiamo due piloti che stanno facendo molto bene. Cal sta lottando contro Valentino e questo per noi è un grosso risultato. Bradley è stato molto criticato, ma a Barcellona è arrivato 6° riuscendo a battere Dovizioso e si è comportato sempre bene in qualifica”.

Squadra che vince non si cambia. Ma Pol Espargaro bussa alla porta.

Non è assolutamente un mio problema. Io non ho mai parlato con lui, qualsiasi cosa sul suo conto deve essere chiesta a Yamaha”.

Allora la priorità adesso è non lasciare scappare Crutchlow.

E’ 4° in campionato e il 5° fra i migliori piloti, ed è l’unico senza un contratto per il prossimo anno. Normale che ci sia molto interesse nei suoi confronti. Prima di Barcellona aveva l’opportunità di pensare a Suzuki, adesso può solo rimanere qui o andare in Ducati”.

Per tenerlo cosa servirebbe?

Logicamente Cal a questo punto della sua carriera vuole un supporto da ufficiale. Se rimanesse in Yamaha sa cosa potrebbero offrirgli da un punto di vista tecnico. Battere Lorenzo non è facile neppure con la sua stessa moto, con uno o due step di sviluppo in meno è impossibile. Con una moto diversa avrebbe più possibilità. La Ducati ha alle spalle un grande gruppo e non è così distante da Honda e Yamaha”.

Sei preoccupato di perderlo?

Tengo in considerazione questa possibilità. Cal è una persona speciale, ho lavorato con molti piloti ma per me lui è qualcosa in più, è un amico. E non sono politico in questa mia dichiarazione. Nel caso trovasse una buona possibilità per continuare a crescere e mostrare il suo valore, sarei triste se ci lasciasse ma sarei felice per la sua scelta”.

Ma niente è ancora deciso.

Tutti sono contenti di Cal, lo stesso Carmelo Ezpeleta stravede per lui e lo inserisce tra i ‘top men’ del campionato. Stiamo lavorando tutti insieme, noi, la Yamaha, gli sponsor, la Dorna, per trovare la migliore soluzione. Ci siamo incontrati anche al Mugello con Yamaha, Crutchlow vorrebbe rimanere ma logicamente chiede più supporto dal punto di vista tecnico”.

Una soluzione potrebbe essere fare un team con tre piloti. Due M1 e una moto con il motore Yamaha, che sarà dato in leasing dal prossimo anno.

Ho tante idee interessanti in testa e ogni cosa è possibile, ma bisogna considerare attentamente l’aspetto economico. Anche so che non è questa la risposta che si vorrebbe sentire (ride). Nuovi progetti ci sono, ma posso permettermi di farli?”.

La competenza tecnica c’è, costruite già il telaio della Moto2.

Siamo in un periodo di transizione, iniziato con le CRT, che hanno salvato il campionato, e che sta proseguendo con la Production Racer di Honda e la vendita in leasing dei propulsori Yamaha. I regolamenti stanno cambiando. Nel 2017 la situazione sarà più chiara”.

L’idea non ti attrae neanche un po’?

Sarebbe molto interessante, simile a quanto succede in Formula 1. Il problema sono i costi per leasing e realizzazione della moto, sono cifre quasi folli. In questo momento, guardando al budget, la scelta migliore è continuare come adesso. L’equilibrio è fragile, ogni mossa va valutata attentamente. Ci sentiamo parte della famiglia Yamaha, per questo non l’ho mai abbandonata neanche quando ne avevo la possibilità. Il mio team è ancora qui, altri non ci sono più”.

Foto: Yamaha Tech3/Niki Kovacs

 

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