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MotoGP, Suzuki: Serve tempo per lo sviluppo

Probabile contratto con Dorna fino al 2016: "la decisione non cambierà comunque"

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La Suzuki ha fatto il suo ingresso nel paddock della MotoGP con tutti i crismi. Nuovi camion, telone per le interviste, divise fresche di lavanderia: tutto sembrerebbe pronto per correre già domani, ma il comunicato ufficiale diffuso nella mattinata ha chiarito che fino al 2015 la nuova moto non prenderà parte al campionato. A spiegare il motivo della decisione è stato Satoru Terada, un passato da progettista, coinvolto nelle corse già dai tempo della 500 e oggi a capo del progetto MotoGP.

Come mai avete deciso di posticipare di un anno il vostro ingresso?

Il progetto iniziale prevedeva il 2014, ma poi abbiamo capito che ci serviva più tempo per sviluppare questo prototipo ed è arrivata la decisione di posticipare l’ingresso di un anno”.

Avete già firmato un contratto con Dorna?

Non ancora, abbiamo avuto un incontro sabato con Ezpeleta per comunicargli il cambiamento nei nostri piani e si è dimostrato d’accordo con noi”.

Il fatto che dal 2015 i nuovi team non avranno aiuti economici da parte di Dorna e che si dovranno pagare ti tasca propria anche gli penumatici potrebbe influire ancora sulla vostra decisione?

Assolutamente no, non torneremo in nessun caso indietro. Non è ancora certo se la spesa per le gomme sarà a carico delle squadra, si sta decidendo”.

Come è stata l’accoglienza da parte delle altre Case?

Direi buona. Siamo sempre stati in contatto con Honda, ci rivolgevamo a loro per capire cosa succedeva nel paddock”.

Potrebbe essere possibile vedervi nel 2014 in veste di wild card?

Stiamo rivedendo i nostri programmi in questi giorni, non abbiamo ancora deciso se potrà esserci questa possibilità”.

Cosa puoi dirci della nuova moto? Come si chiama?

Non ha ancora il nome, solo il codice interno del progetto: XRH1. Abbiamo scelto di utilizzare un 4 in linea con la configurazioni di scoppi big bang. Abbiamo abbandonato il quattro a V perché in questo modo avremo più punti di contatto con i propulsori che utilizziamo per le moto di serie. Non abbiamo ancora pensato a una nuova SBK o altro, ma è possibile”.

State già usando la centralina Magneti Marelli?

“Non ancora, anche se l’abbiamo già nel reparto corse in Giappone. Per adesso continuiamo con la Mitsubishi, penso che inizieremo a montarla in autunno”.

E’ ancora presto per parlare di piloti, ma punterete a un ‘top rider’?

Ci stiamo pensando, certamente vogliamo un pilota che possa garantirci dei buoni risultati”.

Randy De Puniet sulla Suzuki MotoGPAl fianco di Terada c’è Davide Brivio, team manager della squadra, per ora, test che ha già la sua sede a Cambiago, nella periferia milanesi. “Avevamo già affittato i capannoni, pensavamo di dover partire subito” ammette il manager.

Quindi sei sorpreso?

Sì, pensavo che Suzuki avrebbe deciso di rientrare nel 2014 o di non farlo, non mi avevano mai parlato del 2015. Ma si tratta comunque di una comunicazione positiva, che dà l’ufficialità al rientro”.

Come cambieranno i vostri piani?

Credo che sfrutteremo questa situazione come un’opportunità per potere migliorare il più possibile. Per quest’anno sono in programma un test a Misano dopo il GP dal lunedì al mercoledì e un altro la settimana dopo al Mugello insieme a Ducati. Per il 2014 abbiamo solo delle idee, penso che sarà importante fare test in piste diverse e sempre cercano il confronto degli avversari, in modo da capire il nostro livello. Ci vuole coraggio a sfidare Honda e Yamaha”.

Vi affiderete sempre a De Puniet?

Per ora l’accordo è solo per il 2013, ma i tecnici sono molto contenti di lui, dà indicazioni molto precise”.

Avete già parlato con Dorna per il contratto?

Lo aveva fatto Suzuki a Brno lo scorso anno a Brno e si era parlato di tre anni. Sabato è stato un incontro breve quello con Ezpeleta, ma probabilmente il nuovo contratto avrà una durata di soli due anni in modo da farlo scadere insieme a quello delle altre Case”.

Come potrebbe influire il non avere contributi da Dorna?

In nessun modo sulla decisione di rientrare. Quei soldi, come quello di uno sponsor, potrebbero aumentare i fondi da riservare allo sviluppo. Per il resto non cambia niente”.

Avrete già un’idea per i piloti?

Saranno sicuramente due, ma sarà difficile riuscire a strappare un grande nome a Honda e Yamaha, sono le moto più competitive, quello su cui tutti vogliono salire. Nei primo anno dovremo cercare di creare un interesse anche per i piloti nei confronti della nostra moto”.

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