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MotoGP, Marquez: uso l'elettronica come Stoner

"La spalla? L'ho curata col dirt track". Pedrosa: "le gomme la scelta più importante"

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Marquez ha una dote, rara quella di riuscire a catalizzare l’attenzione su di sé anche quando non occupa le primissime posizioni. Perché Marc è capace di riservare sempre qualche sorpresa, come quando descrive il suo recupero dalla terribile caduta al Mugello. “La spalla è perfetta – dice – per due o tre giorni ho riposato, poi ho ripreso il mio allenamento come sempre. Sono risalito subito in moto, ho fatto anche dirt track”. La terapia ha funzionato e anche se il catalano ha chiuso la prima giornata ‘solo’ al 6° posto i motivi per guardare con ottimismo alla gara ci sono tutti.

L’inizio non è stato dei più facili – racconta – siamo partiti con le regolazioni del Mugello, ma faticavo e nel pomeriggio abbiamo cambiato tante cose. E’ andata bene, questa mattina prendevo più di un secondo e ho dimezzato il distacco nel pomeriggio”. Non centrano niente i presunti assetti copiati al compagno di squadra. “Non è successo neanche lì – sottolinea – Io con le regolazioni di Dani non riesco a guidare, abbiamo uno stile completamente diverso. Però i suoi dati li guardo, lo faccio sempre, soprattutto il venerdì. Vedo dove è più veloce, come apre il gas e quando lo fa, dove frena. Ma non confronto solo i suoi dati, lo faccio anche con quelli di Stoner dello scorso anno”.

Il fantasma di Casey ritorna e Marc è riuscito a imparare anche da lui. “Per esempio, su questo tracciato fatico ancora nei curvoni veloci – spiega – Non è solo un problema di assetto, ma anche mio. Mi sono accorto dai dati che aprire di più il gas ti fa essere solo più lento perché la ruota patina di più ma a poco a poco sto migliorando. Rispetto a Stoner uso delle regolazioni dell’elettronica molto simili, mentre quelle della ciclistica sono diverse”. Da Casey infine passa a Valentino, “è bello vederlo davanti e una sicurezza per lo spettacolo”.

Anche se non è riuscito a migliorare nel pomeriggio il tempo del mattino Dani Pedrosa non sembra troppo preoccupato. “Sono stato più lento di appena un decimo e con gomme diverse” la spiegazione. Gli pneumatici sono al centro delle preoccupazioni del capoclassifica. “La scelta su quale mescola usare non è per nulla chiara – spiega – e oggi è stato importante provarle entrambe. Però bisognerà aspettare domani per decidere. Le temperature sono alte e anche se il grip è leggermente migliore rispetto al Mugello, bisogna controllare lo scivolamento. Ma le prime sensazioni sono buone”.

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