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MotoGP, Rossi: duello con Jorge? Se mi aspetta

Valentino a Burgess: "ho margini di miglioramento, ma non dove potrò arrivare"

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Leonard Cohen intitolò una sua canzone ‘aspettando un miracolo’, ed è quello in cui anche i tifosi di Rossi sperano dopo le parole di Jeremy Burgess. “Per vincere un altro titolo, ci vorrebbe un piccolo miracolo” ha dichiarato il capotecnico australiano qualche giorno fa. Uno dei punti che rendono tutto più difficile, ha sottolineato, è l’età che avanza. “Si riferiva al fatto che sono io quello troppo vecchio o lui” ha risposto con una battuta il Dottore, che però è tornato subito serio.

Jeremy ha ragione?

Bisogna essere realisti, vincere un’altra volta sarà molto difficile. Lorenzo, Pedrosa e Marquez sono molto forti e poi c’è anche Crutchlow. Io confido molto nel fatto di potere ancora migliorare, ma dopo due anni difficili è difficile risalire sulla Yamaha e ritrovare subito le stesse sensazioni, la stessa confidenza di una volta. Soprattutto a questo livello”.

Quanto ti puoi avvicinare a loro?

I margini di miglioramento ce li ho, ma bisogna vedere fino a che punto mi porterà”.

Non ti piacerebbe ripetere il duello con Lorenzo del 2009?

Moltissimo, se Jorge mi aspetterà io sono prontissimo a rifarlo (ride) Sarebbe bellissimo lottare con lui in quel modo, ancora di più se finisse nello stesso modo. Ma lui è ancora troppo veloce soprattutto nei primi due o tre giri della gara”.

Proprio dove tu invece soffri.

Purtroppo i primissimi giri sono diventati i più importanti e Lorenzo e Pedrosa, a volte anche Marquez, in quel frangente fanno la differenza. Io invece, partendo dietro, perdo tempo importante e poi recuperare il terreno perduto è difficile. Quando poi le gomme iniziano a scivolare sono al loro livello, abbiamo un passo simile. Le gare sono cambiate rispetto al passato e la posizione di partenza è fondamentale”.

Quindi le qualifiche sono il primo punto dove migliorare?

Lorenzo riesce a sfruttare nel migliore dei modi la gomma nuova. E’ impressionante come guida, lo si vede anche dai dati, e riesce ad abbassare molto il suo tempo”.

Qual è la più grande difficoltà che incontri?

In soli 15 minuti è difficile capire il momento giusto per uscire. Da una parte devi dare il massimo, dall’altro devi stare attento a non avere nessuno dietro o rischi di tirarlo. E’ una questione di strategia, ma non si può partire in terza fila, la seconda è il minimo risultato da raggiungere”.

Il Mugello non ha lasciato strascichi?

Solo lunedì è stata dura alzarsi dal letto per i dolori, avevo male al culo, metaforicamente e no (ride). Alla fine giudico lo scorso Gran Premio in maniera positiva, semplicemente mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, sono partito dietro e neanche bene, quindi mi sono ritrovato in quella posizione. La delusione per avere finito la gara di casa dopo 500 metri c’è, ma bisogna guardarla da un altro lato. Potevo salire sul podio”.

Questa pista potrebbe essere quella giusta?

Il Montmeló è fra i miei tre circuiti preferiti, l’atmosfera è fantastica e mi piace anche molto la città. Anche il bel tempo questa volta dovrebbe essere garantito”.

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