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Svelata la MT-09: il lato oscuro di Yamaha

E' una 'naked' aggressiva e leggera. Il motore è il nuovo tre cilindri 850cc

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L'attesa è finita: il lato oscuro del Giappone, quel dark side rivoluzionario che Yamaha aveva promesso nel suo teaser di alcune settimane fa, si è mostrato, emergendo dalle tenebre della metropoli. Mantenendo quell'alone di misticismo urbano, quelle atmosfere alla Blade Runner, che solo una moto in grado di stravolgere i canoni e le tradizioni di una casa motociclistica, poteva sorreggere e portare sulle proprie spalle.

UNA NAKED AGGRESSIVA - Si chiama MT-09 e si presenta con uno stile da Naked aggressiva, ma promette l'agilità di una Supermotard. I padri di questo progetto, lo stesso gruppo di sviluppo che ha portato alla luce la prima R1, hanno cercato di dare uno strappo rispetto all'attuale panorama motociclistico su strada, cercando di realizzare una moto "leggera, potente e capace di prestazioni da brivido in ogni situazione".

Grazie a quello che dovrebbe essere il fiore all'occhiello di questa moto, quel motore tre cilindri da 850cc che tanta curiosità aveva dato agli occhi di appassionati ed esperti del settore, durante gli ultimi Saloni. Non si è cercato più quindi la potenza pura, quanto piuttosto una moto divertente ed in grado di offrire tanta coppia per uscire dalle curve, agevolata da una ciclistica ad hoc e da un peso leggerissimo, inferiore a quello della Yamaha YZF-R6.

D'altro canto, negli ultimi tempi, la cilindrata intermedia, ed i motori tre cilindri, stanno tornando in auge, come si può vedere dalla MV Brutale o dalla Rivale di prossima uscita. Il mercato non chiede più potenze massime quanto il brivido della coppia, e lo sfruttamento della potenza in auscita di curva. Iwata quindi ha deciso di esplorare questo terreno, andando a realizzare una moto senza compromessi, ma che, nelle intenzioni degli ingegneri, regali tanto divertimento sempre sotto controllo.

TRE CILINDRI CROSSPLANE - La novità più importante è quindi, senza dubbio, questo motore a 3 cilindri. Durante il programma di sviluppo gli obiettivi erano quelli di creare un motore capace di erogare una coppia brutale ma lineare, con tanta potenza disponibile anche a regimi di giri elevati.

Altri punti cruciali sono stati il  carattere del sound in aspirazione e scarico e l'aspetto esteriore del motore, che doveva essere anche bello da vedere, senza dimenticare comunque un occhio particolare al contenimento dei consumi e all'emissione di Co2.

Le caratteristiche tecniche parlando di un 4 tempi e 4 valvole, DOHC con corsa e alesaggio di 78 mm x 59,1 mm, con una cilindrata di 847cc e un rapporto di compressione 11,5:1. Il diametro della valvola di aspirazione è di 31 mm, quello della valvola di scarico è di 25 mm. L'angolo tra le valvole è di soli 26,5 gradi, e quindi la camera di combustione è molto compatta, per accelerare i processi di combustione e aumentare l'erogazione di coppia.

I pistoni sono forgiati in alluminio e le bielle sono realizzate per frattura, allo scopo di ottenere la massima precisione meccanica. I pistoni hanno un diametro di 78 mm e scorrono all'interno di cilindri con riporto diretto che assicurano una migliore dissipazione del calore. Ulteriore novità riguarda la presenza - prima volta per una pluricilindrica di Iwata - di offset dei cilindri con il centro del cilindro sfalsato rispetto a quello dell'albero motore. Ma la grande rivoluzione si chiama Crossplane, una filosofia ispirata all'albero a croce della YZF-R1, che mira ad assicurare una risposta istantanea e una coppia elevata nei bassi e medi regimi. Il nuovo motore ha un albero motore a 120° con intervalli di accensione regolari a 0º, 240º e 480º.

Sono proprio gli intervalli regolari a garantire un'erogazione lineare di coppia, senza rinunciare alla potenza ai regimi più elevati. Rispetto a un 4 cilindri in linea con albero motore a  180°, il  tricilindrico di MT-09 trasmette al pilota la sensazione di un'erogazione di coppia più diretta, perché la coppia di combustione e la coppia inerziale praticamente si equivalgono. Adottato anche un albero di bilanciamento compatto per una guida più comfortevole, e per ridurre al minimo le vibrazioni indesiderate, è stato adottato un albero di bilanciamento per le forze inerziali di primo e di second'ordine. La trasmissione, a sei rapporti, è stata sviluppata ovviamente, in funzione di un'ottimizzazione della rapportatura in relazione alla coppia del motore.

 

 

ACCELERATORE YCC-T - Ovvero un acceleratore gestito elettronicamente. Una soluzione questa derivata dagli esemplari R-Series di Iwata, con il sistema “fly by wire”, che rileva ogni comando del pilota, e con la centralina elettronica che aziona istantaneamente il  corpo farfallato per assicurare la riposta immediata del motore. La volontà è quella di offrire il massimo della confidenza, specialmente nelle accelerazioni più violente.

YAMAHA D-MODE - Tre anime, tre mappature per avere a disposizione tre modalità differenti in base ai gusti e alle condizioni:

- modalità STD (standard): è studiata per essere usata in una varietà di situazione e di percorsi, e permette al pilota di godersi l’erogazione di coppia lineare della moto e le prestazioni di vertice a tutti i regimi di giri, dai bassi fino al limite del contagiri.

Modalità “A”:  il motore eroga il  massimo livello di adrenalina. Questa mappatura offre una risposta più rapida ai bassi e medi regimi, per un carattere più deciso del motore e un’esperienza di guida più aggressiva.

Modalità “B”: mette a disposizione una risposta più dolce, con caratteristiche di erogazione che esaltano la guidabilità. Il setting perfetto per la città, in condizioni climatiche avverse o su terreni difficili.

CICLISTICA - nuovo il telaio in alluminio. Le misure adottate per risparmiare spazio e contenere il peso del nuovo motore hanno permesso ai tecnici Yamaha di lavorare senza vincoli al progetto del telaio. La struttura di base è formata da due sezioni pressofuse in alluminio che, come su MT-01, si congiungono nella zona del cannotto e del perno del forcellone. Rispetto ad una 4 cilindri della stesa cubatura, come la FZ8, la Yamaha MT-09 ha un motore che pesa circa 10 kg in meno. Il telaio pesa altri 10 kg in meno, per un totale di 188 kg in assetto di marcia (171 kg a secco). Il forcellone è pressofuso in alluminio, ed è composto da due parti, destra e sinistra, saldate insieme con traversine estruse in alluminio. Nuovo anche il design della forcella a steli rovesciati da 41 mm. L’escursione è di 137 mm, 7 mm in più rispetto a FZ8, per incrementare il livello di comfort e la reattività nei cambi di direzione. La piastra superiore di sterzo stampata in alluminio e la piastra inferiore forgiata nello stesso materiale riducono ulteriormente il peso di MT-09. La nuova forcella è regolabile in estensione. La sospensione posteriore è un’innovativa Monocross che integra un ammortizzatore disposto sotto la sella, in posizione praticamente orizzontale, regolabile ovviamente in estensione e in precarico. Capitolo freni: due dischi anteriori flottanti azionati da pinze radiali a 4 pistoncini contrapposti, e per aumentare la resistenza al “fading”, le  pastiglie sinterizzate sono di serie. Il freno posteriore è a disco e misura 245 mm, con pinza a perno scorrevole.

Questa l'analisi tecnica di quanto mostrato da Yamaha. Le premesse da parte di Iwata sono tante, a partire da questa campagna di comunicazione decisamente aggressiva, e da questo motore che promette una gestione quasi rivoluzionaria. Inoltre, il mercato, in grande fermento nonostante le vendite latitanti, richiede moto dalla cilindrata intermedia, con la giusta dose di potenza e, sopratutto, in grado di emozionare in maniera "controllata". Yamaha cerca di sfondare con una moto senza compromessi. Che sia la mossa giusta dopo anni in cui il mercato ha proposte delle tuttofare? Non resta che attendere Settembre 2013!

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