Iannone: Dovi terzo? Mi dà fiducia

"Mancano 3 decimi al passo degli ufficiali". Spies: "Tornerò solo quando sarò al 100%"

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Non è stata una giornata facile per il team Ducati Pramac al Mugello. Dopo aver diffuso al mattino la notizia del forfait di Ben Spies, tornato dopo due gare di inattività ma ancora alle prese con problemi alla spalla infortunata lo scorso anno, la squadra satellite di Borgo Panigale ha faticato in qualifica con il suo unico alfiere Iannone, autore del 13º tempo, quasi due secondi più lento della pole di Pedrosa.

"Ho fatto abbastanza fatica oggi, fisicamente sto bene e mi aspettavo di più su questa pista – ha detto Iannone, che qui aveva provato per la prima volta la Ducati – Abbiamo provato a fare dei cambiamenti sulla moto ma non sono riuscito a guadagnare molto. C'è tempo da qui a domani per capire dove poter migliorare, se faccio qualcosa di sbagliato, vedere quanto dipende da me e quanto dipende dalla moto insomma".

Eppure lo scorso anno qui hai girato forte…

"Si ma i test dell'anno scorso fanno poco testo perché la gomma posteriore era diversa, più morbida, favoriva il mio stile di guida. Anche la moto non è la stessa con cui feci il mio miglior tempo qui, sia come elettronica che distribuzione dei pesi".

Come inquadri la prima fila di Dovizioso?

"Dovi ha fatto un ottimo giro in qualifica, che ci lascia ben sperare. Prima di quel giro prendevo un decimo a settore da lui, sembra poco ma fa la differenza. Se riesco a recuperare il gap sul passo sui piloti ufficiali posso fare una bella gara. Partire bene sarebbe fondamentale per restare nel gruppo e recuperare qualche posizione".

Visibilmente abbacchiato Ben Spies, che ieri aveva provato a risalire in moto, ma con risultati sconfortanti (sedicesimo in prova) e soprattutto la spiacevole insicurezza di quando non si è in grado di guidare correttamente a causa di problemi fisici.

"Non è ovviamente la miglior stagione della mia carriera – ha detto l'americano – È difficile ma non posso farci niente. Mi sono presentato qui per fare il meglio con quello che avevo a disposizione, ma dopo un paio di rischi ieri ho capito che non è ancora il momento di correre".

Cosa ti aspetta adesso?

"Non voglio coinvolgere nessuno in un errore che potrei fare in queste condizioni fisiche. Mi dispiace per me, per la squadra, per il pubblico. Purtroppo non dipende da me. E nemmeno posso dire quando tornerò. Sicuramente ci sto mettendo molto più di quanto vorrei".

Non c'è una data nella tua mente?

"Tornerò solo quando sarò al 100% e non voglio speculare su quando arriverà questo momento. La prossima volta farò un test più intenso, forse di un paio di giorni su una moto sportiva prima di tornare su una MotoGP. L'obiettivo rimane il tornare il prima possibile, ma non salterò le tappe".

È vero che resterai qui in Italia per un po'?

"Resterò in Italia nei prossimi giorni per consultarmi con un dottore qui, poi tornerò negli Stati Uniti. Sappiamo qual è il problema, voglio capire se ci sono altre idee per accelerare il recupero".


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