Meregalli: Rossi qui ha una marcia in più

Il team manager sui guai di Lorenzo a Le Mans: "ancora un mistero cosa sia successo"

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E’ arrivato il Mugello, pista attesa da Valentino al ritorno sulla Yamaha. Un circuito che è una seconda casa per lui, qui ha vinto nove volte di cui sette consecutive in MotoGP, di cui cinque con la M1. “Ottenere un buon risultato in questo Gran Premio sarebbe più importante del solito” aveva ammesso Rossi dopo la gara deludente di Le Mans. Ne è consapevole anche Massimo Meregalli, team manager di Yamaha, che però mette le mani avanti, “penso che questa gara non sia diversa da tutte le altre del campionato. Però…

Però?

Nel Gran Premio di casa hai sempre qualcosa in più da giocarti, quel decimo in più nel polso. E’ difficile da spiegare il perché, non so quale sia il motivo, ma è così”.

Quindi ci sono tutti motivi per sperare.

Io mi aspetto una gara delle sue, di attacco, come ha fatto in Qatar. Un buon risultato darebbe ancora più morale sia a lui che alla squadra. Dico ancora di più, Valentino è il motociclismo e una sua bella prestazione farebbe bene a tutto questo mondo”.

Anche perché, dopo una buona partenza, Rossi ha incontrato qualche difficoltà. Perché?

La stagione è partita bene, poi è stato un po’ sfortunato. Bisogna sempre considerare che viene da due stagioni in cui ha guidato una moto con cui non ha mai avuto confidenza e a una certa età non è più così automatico ritrovare le stesse sensazioni”.

Come ti sei trovato con lui e la sua squadra di tecnici?

Mi avevano detto di tutto e come sempre succede avevano un po’ esagerato. Mi ero preparato, non dico al peggio, ma a qualcosa di completamente diverso. Invece è andato tutto per il meglio, ci troviamo benissimo a lavorare insieme”.

Come sono i rapporti fra Rossi e Lorenzo?

Sono entrambi più maturi rispetto al passato, si confrontano continuamente. Ma soprattutto forniscono entrambi le stesse indicazioni e questo è molto importante per lo sviluppo. Valentino ha più esperienza e quindi ha maggiore sicurezza nei collaudi, Jorge preferisce metterci un po’ più di tempo. Ma arrivano allo stesso risultato”.

Ed entrambi si lamentano della superiorità della Honda.

Non credo che sia migliore in assoluto. In Qatar la Yamaha andava meglio e a Jerez quello che ci ha limitato sono state le basse temperature e il non potere usare la gomma dura. Nei test, con 20° in più c’erano tre M1 davanti a tutti. Dipende dalle piste”.

Quando arriveranno le novità che i piloti chiedono?

Gli sviluppi sono continui, sia all’elettronica che alla ciclistica, ma dall’esterno è difficile accorgersene. Per quanto riguarda il cambio seamless, in Giappone stanno lavorando, non ci hanno mai dato una conferma su quando e se arriverà, ma sono molto riservati sugli sviluppi. Comunque abbiamo già punzonato tre motori, per questione di rotazione, penso che se ne parlerà, nel caso, nella seconda parte della stagione”.

Dopo Barcellona andrete ad Aragon per dei test, cosa proverete?

Novità alla ciclistica, ma gli ingegneri Yamaha ci comunicano il programma di lavoro solo all’ultimo momento”.

Cosa è successo a Lorenzo nella gara di Le Mans?

In verità non lo sappiamo ancora. Dai dati della telemetria per il momento non abbiamo riscontrato alcuna anomalia. In Giappone stanno ancora analizzando le informazioni, vogliono essere sicuri prima di parlare. La gomma esternamente sembrava normale, ma forse ci sono stati altri problemi. La moto aveva praticamente lo stesso setting del warm up, eppure Jorge non riusciva a guidare. Non credo alla sfortuna, ma quello che è successo è strano”.

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