Dovi: 1ª fila su Ducati, che emozione!

"Un terzo posto che dà morale, ma resto coi piedi per terra: sul passo soffriamo ancora"

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Ducati non è ancora fuori dalla crisi tecnica che la attanaglia da un paio d'anni a questa parte, ma la prima fila ottenuta da Andrea Dovizioso a Le Mans – un traguardo mai raggiunto con Valentino Rossi in due stagioni – ha dato una quantomai necessaria iniezione di fiducia alla Casa di Borgo Panigale.

"Non mi aspettavo di fare un 1'33.6 – ha esordito il forlivese – Prima delle qualifiche avevamo un buon ritmo, meglio che su altre piste, ma non abbastanza per fare la prima fila. È stata un'emozione bellissima. Mi sono sorpreso all'ultimo giro migliorando ad ogni settore senza nessuno davanti a me, le sensazioni sulla moto erano davvero buone".

A che risultato è lecito puntare domani?

"Abbiamo fatto un buon lavoro fin qui. Siamo stati costanti ad ogni turno. Il nostro passo è nell'1'34, dipende dalle condizioni. Sull'asciutto non credo siamo ancora in grado di lottare per il podio. I primi quattro, compreso Valentino che ha un buon ritmo, non li possiamo considerare. Ma il nostro obiettivo è avvicinarci ai primi e questa pista ci può aiutare in questo senso".

Se piovesse puoi ambire a qualcosa di più?

"Chiaramente la Ducati va bene sul bagnato. L'anno scorso ha fatto podio qui, quindi dormirò tranquillo e penserò al meteo domani. Ma preferirei una gara asciutta perché qui il grip è pessimo e sarebbe difficile per tutti. Se piovesse non saprei cosa aspettarmi, perché non ho mai corso sul bagnato con questa moto. Non sarei preparato né a livello di setup né di sensazioni su cosa possa fare la Ducati. Ma comunque sull'acqua me la cavo e la possibilità di far bene c'è".

Ti hanno aiutato i test al Mugello della scorsa settimana?

"No perché abbiamo solo lavorato sull'assetto, senza lavorare su componenti nuove, ed anche qui non abbiamo aggiornamenti. Credo semplicemente che questa pista favorisca la Ducati più che altre, riesco a fare buone traiettorie e questo mi ha aiutato a migliorare i tempi sul giro".

Visto da fuori, avresti potuto fare anche meglio come tempo…

"La curva 9 non l'ho fatta perfetta, ma la moto mi ha permesso di forzare sul passo. Prima non sono mai sceso sotto l'1'34.4 perché non riuscivo a rallentare, ero troppo veloce in inserimento. Non so se ci sia una motivazione tecnica o di benzina nel serbatoio, ma in qualifica riuscivo a frenare più forte e ho fatto un giro buono, sfruttando le gomme nuove. Stiamo ancora cercando di capire il perché".

Realisticamente, come pensi che andrà la tua gara?

"Possiamo giocarci la quinta posizione con Cal, che è stato veloce ma è caduto, e Bradl. Ma 28 giri sono lunghi e sarà importante mantenere il passo per tutta la gara, che è uno dei nostri problemi".

Che idea ti sei fatto della competitività della D16 sul bagnato?

"La Ducati va forte nell'acqua perché ha una buona trazione, forse anche più di Yamaha e di Honda. In quel caso il grip è più influente che sull'asciutto, ma la gestione dell'elettronica e l'avantreno rimangono i nostri punti deboli".

Quanto conta questa prima fila?

"Fare i risultati fa sempre bene, ma guardo la classifica dei tempi coi piedi per terra. Il tempo è importante, anche paragonato al passato è molto veloce. Ma il passo è un'altra cosa. Comunque riuscire a centrare la prima fila aiuta l'umore della squadra, nei box siamo più rilassati. Tutto fa brodo, ma domani sarà più dura che nelle prove".

Come mai sul passo di gara siete penalizzati?

"Con Honda e Yamaha, la differenza tra gomma nuova e usata era meno marcata. Con Ducati puoi spingere molto nei primi due giri, poi cala vistosamente. Il passo gara rimane il nostro punto debole, più giri facciamo più andiamo piano. Non riusciamo a fare certe linee, bisogna guidarla di forza e questo influenza la nostra prestazione sulla durata".

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