Dal punto di vista della maturità sportiva Davide Giugliano sta facendo passi da gigante. Da vero professionista oggi è in grado di valutare con un occhio obiettivo le proprie prove.
"E' andato tutto abbastanza bene. - ci ha detto il pilota del team Althea Racing dopo la Superpole - Anche se secondo me si poteva fare leggermente meglio. Non ci si deve mai accontentare ma siamo la prima moto non ufficiale. E questo grazie all'ottimo lavoro che hanno fatto i miei tecnici".
- Quindi oggi il lavoro che avevate previsto ha funzionato
"Ieri, ad un certo punto, non riuscivo a guidare. C'era qualcosa che non funzionava nella geometria di moto. Mi sono innervosito poi mi sono tranquilizzato ed è venuto fuori un bel tempo. Ho provato due gomme posteriori ed erano entrambi ok, mentre oggi ho lavorato sull'anteriore".
- Ma su questa pista quello che conta non è la velocità?
"Sembra banale dirlo ma a Monza avere una moto veloce fa la differenza. Sul guidato il pilota può metterci di suo ma qui dove bisogna solo aprire il gas è fondamentale. Devo dire che la mia Aprilia non ha niente da invidiare agli ufficiali".
- A proposito di nervoso, anche in Superpole sembravi un po' teso...
"Mi sono innervosito per il gioco delle scie. Si sa che c'è un "tirarsi" a vicenda oppure un linguaggio non scritto che fa capire che non lo si vuole fare. Brutto è, invece, quando qualcuno frena in curva per non farti fare il tempo..."
- Ed a te è successo?
"Sì un paio di volte e sempre con lo stesso pilota (Sykes - ndr)".
Bene, significa che Giugliano viene considerato "periocoloso" per le posizioni di vertice...