QP: Lorenzo piega Pedrosa e Marquez

Rossi (5º) cade ma torna in seconda fila dopo 7 GP. Hayden 7º migliore su Ducati


A Jerez de la Frontera, Jorge Lorenzo (1'38.673) si è aggiudicato la seconda pole position stagionale precedendo le Honda di Dani Pedrosa e Marc Marquez. I colpi tirati dal maiorchino hanno mandato KO i rivali: Pedrosa, Crutchlow, Marquez e Rossi sono finiti a terra nel tentativo di migliorarsi. Crutchlow apre la seconda fila davanti a Rossi e Bautista, mentre sono rimaste più attardate le Ducati.

"Ho fatto due giri buoni anche se non perfetti, ma si è rivelato un tempo buono per le condizioni della pista che avevamo oggi", il commento "a caldo" di Lorenzo.

Q2 – Lorenzo rompe gli indugi realizzando un 1'38.8 al primo passaggio. Anche Pedrosa, Marquez, Crutchlow e Rossi spingono subito forte, mettendosi in scia al maiorchino a meno di mezzo secondo di distanza. Il britannico scivola però all'ultima curva quando aveva l'opportunità di portarsi in testa.

Alla seconda uscita dai box, Rossi fa registrare il proprio miglior tempo con un 1'39.3, accumulando però l'intero ritardo di quattro decimi nel T4. Anche il "Dottore" cade alla curva 11, mentre Pedrosa si sdraia alla 8. Per entrambi nessuna conseguenza fisica di rilievo. Lorenzo ne approfitta aggiudicandosi la sua seconda pole position stagionale con un 1'38.673. Marquez e Pedrosa riescono comunque ad aggiudicarsi la prima fila staccati rispettivamente di 0.247 e 0.298.

Crutchlow chiude con il quarto tempo, staccato di mezzo secondo, davanti a Rossi, che non partiva dalla seconda fila dal GP di Misano lo scorso anno (sesto). Più attardate le Ducati. Il più veloce sulla Rossa di Borgo Panigale è stato Hayden, settimo a + 0.981, mentre Dovizioso e Iannone partiranno rispettivamente dalla nona e undicesima piazza con un gap superiore al secondo.

Q1 – Pirro fa la lepre con un 1'40.1, ma Bradl ed Espargaró lo marcano stretto. Negli ultimi minuti risale anche Smith, che si porta momentaneamente in testa con un 1'40.183 salvo venire scavalcato immediatamente da Espargaró per 58 millesimi.

La lotta è serrata, con i primi quattro piloti in un decimo. Bradl la spunta sul filo di lana qualificandosi per la Q2 con un 1'39.985. Anche Smith si qualifica scendendo sotto l'1'40 a 5 millesimi dal tedesco. Rimangono esclusi Espargaró e Pirro. Petrucci e Corti chiudono rispettivamente con il settimo ed il nono tempo, staccati di 0.867 e 1.528.

FP4 – Lorenzo va subito sotto l'1'39, dimostrando ancora una volta la propria superiorità in termini di passo. Il maiorchino la fa da padrone, facendo i primi cinque giri sotto l'1'40. Alle sue spalle, solo Pedrosa (+ 0.298) e Crutchlow (+ 0.316) riescono a mantenersi a contatto. Marquez e Rossi peggiorano invece i distacchi rispetto alla FP3, non riuscendo a replicare i propri migliori riferimenti. Rossi è addirittura un secondo più lento, alle prese con problemi di aderenza al posteriore.

In realtà il grip dell'asfalto è apparso notevolmente inferiore con le temperature più calde (le stesse previste per la gara di domani). Diverse le cadute durante la sessione. Ad una prima, innocua, scivolata di Marquez ha fatto seguito un'altra di Crutchlow. È andata peggio a Iannone (sesto a + 1.159 e ancora una volta il più veloce su Ducati), protagonista di un highside che lo ha lasciato dolorante al braccio destro e con una vistosa ferita al ginocchio sinistro.

Dovizioso e Hayden, rispettivamente 8º e 9º continuano a navigare ad un secondo e mezzo dal miglior tempo, ma riescono almeno a rimettersi alle spalle le CRT, categoria dove Espargaró (10º) è tornato ad essere il più veloce.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 















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