Dovi: il nuovo telaio non è la soluzione

Test a Jerez e al Mugello. "Per migliorare bisogna intervenire su tutti gli aspetti della D16"

Share


La posizione di Dovizioso in questo inizio di stagione non è invidiabile. Andrea ci sta mettendo tutta la sua esperienza e il suo talento per riuscire a ottenere il massimo da una moto che è ancora lontana dai livelli della concorrenza. “Sono abbastanza felice di come sono andate le prime due gare, soprattutto Austin – dice – Anche senza avere fatto i test siamo riusciti a lavorare bene e il gap non era troppo grande. Adesso dobbiamo continuare a tirare fuori il massimo da quello che abbiamo e aspettare che arrivi il nuovo materiale”. Proprio questo è il problema, la Desmosedici è rimasta praticamente invariata dallo scorso anno e i problemi che la affliggono non possono essere risolti solo con qualche click alle sospensioni.

A Borgo Panigale stanno lavorando, ma i frutti tardano ad arrivare. A Jerez ci sarà in pista anche Michele Pirro con il nuovo telaio e una diversa gestione del motore. “Sono molto curioso di vedere quale sarà il suo livello” spiega il Dovi, che proverà la nuova ciclistica il lunedì dopo la gara e poi al Mugello, mercoledì e giovedì. “E’ lo stesso che avevo usato per qualche giro nei test in Malesia – ricorda – Qui il test sarà più utile, perché avremo tutti i dati del weekend per potere fare una comparazione”.

Per ora, però, di portarlo in gara ancora non se ne parla e comunque il forlivese è molto scettico sul fatto che da solo possa risolvere i problemi della Ducati. “Non mi aspetto cose stravolgenti – afferma – migliora la moto in inserimento, ma il più grande difetto, quello di non riuscire a chiudere le curve, non lo risolve. Comunque quello era ancora il primo prototipo, bisognerà scoprire come è cambiato”.

Un messaggio diretto al reparto corse. Anche perché una domanda, dopo le sue parole, viene spontanea: perché in Ducati hanno continuato a sviluppare per più di due mesi un telaio che porterà scarsi benefici? La risposta del Dovi è (giustamente) diplomatica: “io sostengo che per fare il passo avanti che ci serve per lottare con i migliori dobbiamo intervenire su tutti gli aspetti della moto. So che non è facile, ma ce la possiamo fare. Per fare un nuovo telaio ci vuole tempo, purtroppo”.

Andrea è realista, ma non perde di vista i proprio obiettivi. “Quest’anno non potrò lottare contro Lorenzo, Marquez, Rossi e Pedrosa – ammette – Io sono in una situazione diversa, sono concentrato sullo sviluppo della moto. Novità non sono attese neanche per Le Mans. La strada è molto difficile, ma sono sicuro che non è impossibile”.


__

Articoli che potrebbero interessarti