Il bello, Il brutto, il cattivo

Il quarto vincitore diverso in sei gare, la crisi BMW e Ducati, il fisico di Camier

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La bella ma fredda giornata di sole di Assen ha aperto ancora altri interrogativi (positivi) su questo Campionato Mondiale Superbike che sta vivendo anche un periodo di grande cambiamento - il dopo Biaggi (forse), il dopo Flammini, le scelte per il futuro - anche se chi scende in pista pensa solo a vincere ed a gareggiare.

IL BELLO - Anche se le gare non sono state molto spettacolari c'è stato un dato decisamente positivo: in sei gare si sono avuti ben quattro vincitori diversi. Guintoli, Laverty, Davies e Sykes garantiscono, al momento un grande equilibrio dei valori in campo e quando arriveranno anche Melandri e Checa, la Superbike farà un ulteriore passo avanti sul fronte tecnico e spettacolare. E sul fronte delle moto la situazione è altrettanto positiva: Aprilia, Kawasaki e (a fasi alterne) BMW si equivalgono e possono tutte puntare alla vittoria.

Tom SykesIL BRUTTO - La caduta che ha eliminato Leon Haslam con conseguente frattura della tibia e del perone. Il britannico è stato operato domenica sera e in questa settimana sapremo se Leon sarà autore di uno dei suoi prodigiosi recuperi o se salterà almeno Monza.

Per il team Honda Ten Kate ed Haslam il mondiale è partito in salita.

IL CATTIVO - Dobbiamo parlare delle classi minori dove alcuni ragazzini della Superstock 600 sono andati oltre nella foga, creando anche situazioni di pericolo sia in prova sia in gara. La Race Direction ha preso provvedimenti e questo è giusto perché è meglio stroncare sul nascere alcune intemperanze e correggere da subito comportamenti scorretti.

Da notare che i partecipanti alla European Junior Cup - che sono ancora più giovani - si sono distinti per correttezza. Un'intera gara con undici piloti a darsela di santa ragione senza un eccesso è un esempio da mostrare.

Leon CamierLA DELUSIONE - Le difficoltà nelle quali si trovano Marco Melandri e Carlos Checa sono imbarazzanti. Lo sforzo dei due team che lavorano a ritmi serrati è encomiabile ed i due piloti - da veri professionisti - non si risparmiano. Eppure i risultati non vengono. Siamo solo al terzo round ma occorre venirne fuori al più presto per non rovinare la stagione.

LA SORPRESA - La resistenza fisica di Leon Camier che dopo essere arrivato ad Assen con l'obiettivo di provare, non solo ha corso ma è arrivato alla fine di entrambe le gare portando a casa 16 punti.

IL SORPASSO - Eugene Laverty ne ha fatto uno molto spettacolare a Tom Sykes ma quello da manuale, per noi, è stato messo in pratica nella Supersport da Sam Lowes all'ingresso della esse prima del traguardo ai danni di Kenan Sofuoglu che certamente non è uno tenere.

E non dimentichiamo quello di Eddi La Marra su Sylvain Barrier nella Superstock con "tenuta" alla sportellata compresa.

Loris BazL'ERRORE - Quello di Davide Giugliano in gara 2 che lo ha fatto finire in terra. Ma non possiamo considerarlo negativo perché quando si lotta per le posizioni di vertici con piloti come Jonathan Rea, la scivolata ci sta tutta.

LA CONFERMA - Ancora una volta dobbiamo parlare di Loris Baz. Il francesino della Kawasaki è cresciuto bene ed in fretta e la Casa giapponese lo ha sostenuto in modo completo. Se al podio ed al quinto posto di Assen aggiungiamo la vittoria al Bol d'Or, possiamo dire che Loris è già più che una certezza.

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