Marc Marquez stupisce, non solo per la sua velocità, o la sua aggressività in moto. Quello che più impressiona è che ogni cosa sembra semplice per lui, anche battere un record che resisteva da 32 anni, quello di Freddie Spencer, uno che non porta il soprannome ‘Fast’ a caso. “E’ una buona cosa battere il record, vero? - esordisce senza neppure una punta di arroganza – E’ un orgoglio per me esserci riuscito. Tutti mi mettevano pressione per farlo, avevo tempo fino a Silverstone ma sapevo che non sarebbe stato facile”. Una delle prime cose che fa è ringraziare il team, “senza di loro non ce l’avrei mai fatta” sottolinea. Poi analizza la sua gara, “ho avuto qualche problema – spiega – oggi le temperature erano più calde e la gomma posteriore è calata. Forse all’inizio potevo essere più veloce, ma ho preferito seguire Dani. Ho preso dei bei rischi, l’anteriore a destra era finita, qualche volta stavo per cadere. Ma Pedrosa ha fatto un errore e sono riuscito a prendere un po’ di vantaggio”.
Valentino Rossi è stato uno dei primi, tagliato il traguardo, ad andare a congratularsi con lui. Eppure Marc non si sente ancora al livello dei migliori. “Il podio in Qatar mi sembrava già un sogno, la vittoria qui mi rende ancora più felice. Ma io non dimentico che questa è solo la mia prima stagione – avverte – Arriveranno delle piste dove la Yamaha sarà più forte e riuscire a lottare sempre con Pedrosa, Lorenzo e Rossi non sarà facile. Basta guardare cosa ha fatto oggi Jorge, faceva fatica ed è salito sul podio”. Però una vittoria cambia sempre la testa di un pilota, soprattutto quando è la prima. “Quella e avere conquistato il record danno motivazioni – ammette – In MotoGP è andato tutto bene fin dall’inizio, ma dopo avere vinto le cose cambiano, hai più fiducia”. Il suo inizio è stato certamente migliore di quello in Moto2, “lì sono caduto tre volte di seguito – ricorda – ma non è più facile guidare una mille. La moto è più stancante e poi devi gestire l’elettronica. Ho cambiato mappa per la prima volta in gara oggi”.
Difficile che Dani Pedrosa sia troppo contento dei progressi del suo compagno di squadra, anche se oggi si dice “molto felice. Sapevo di avere la possibilità di vincere la gara, ma l’ho buttata via con quell’errore negli ultimi giri. Ho perso un secondo e mezzo”. Il suo non è stato un problema tecnico, ma fisico. “Questo circuito richiede molta forza – spiega – e io, con la mia corporatura, non sono certo avvantaggiato. Faticavo nei cambi di direzione e dovevo fare molta forza nelle staccate dei tornantini per tenere stabile la moto. Alla fine il braccio destro mi faceva male”. Un fine settimana iniziato male, è finito comunque bene. “Come in Qatar – ricorda – ci ho messo troppo tempo a trovare confidenza con la moto. Poi è andata meglio, ma nel T1 non sono mai riuscito a essere incisivo”. Dani fa comunque i complimenti al compagno di squadra: “è stato super. Ha fatto una bella gara”.
Anche Jorge Lorenzo ne riconosce tutti i meriti. “Sono molto contento per Marc – dice – Lui è uno straordinario pilota, su una buona moto e su un circuito che gli piace: un’ottima combinazione. Quando hai vent’anni ragioni in un altro modo, rispetto a quanto faccio io adesso. Hai più fame, ma ogni pilota è diverso. Comunque, io ci ho messo di più a vincere in MotoGP, meglio per lui” ha scherzato. Il campione del mondo è stato abile a limitare i danni su una pista che sembra disegnata per la Honda e ha conquistato il suo centesimo podio in carriera. “Sono più contento per quello che per il terzo posto – riflette – ma alla fine è andata meglio di quanto mi aspettassi. In qualifica ero un secondo più lento delle Honda, oggi me ne hanno dati solo tre in tutta la gara”.
Cosa è mancato per provare vincere gli è ben chiaro. “Due decimi al giro, abbiamo provato a trovarli ma non siamo riusciti – afferma – Inoltre in partenza la moto ha patinato molto, come nella prova nel warm up, e i rapporti del cambio non erano perfetti”. Jorge ha però già dimostrato che il campionato si vince anche accontentandosi. “Sarà un mondiale difficile – avverte – Ma io mi sento più forte mentalmente rispetto allo scorso anno e fisicamente sono in forma. Inoltre la nostra moto ha margini di miglioramento”. Ha perso una battaglia, non la guerra.