Rossi & Marquez: secondi a nessuno

La sfida con Lorenzo e Pedrosa per il primato nei box passa per il Texas


Siamo come Senna e Prost”. A parlare è Lorenzo, che con queste parole ha descritto la sua situazione con Rossi, suo compagno di squadra. Jorge non ha specificato chi sia il brasiliano e chi i francese dei due e, a chi gli faceva notare che i rapporti nel box McLaren in quegli anni non fossero idilliaci, ha risposto con un sorriso. Del resto la storia per il maiorchino è conosciuta, perché con Valentino aveva già convissuto per tre anni ed è finita come tutti ricordano, muri e porte sbattute. Se il campione del mondo ha tirato in ballo una delle più famose rivalità della Formula 1, in casa Honda Pedrosa preferisce invece parlare il meno possibile di Marquez. Anche per Dani avere un osso duro al suo fianco non è una novità e se con il ritiro di Stoner si era illuso che il peggio fosse passato, ha già dovuto ricredersi.

Valentino Rossi e Jorge LorenzoLORENZO & ROSSI: DUE GALLI PER UN POLLAIO – Alla vigilia della seconda gara dell’anno, le scommesse nel paddock sono per quale delle due coppie ‘scoppierà’ per prima. A inizio campionato si decidono i rapporti di forza nei box e il braccio di ferro non è mai stato così incerto. Lorenzo dopo il Qatar ha potuto dormire sonni tranquilli guardando alla classifica, ma un Rossi così ‘cattivo’ e combattivo forse non se lo aspettava neppure lui, dichiarazioni di rito a parte. “Sono contento per Valentino e per la squadra” ha commentato il secondo posto del suo primo avversario con eleganza. “Se Jorge si dimostrasse più veloce di me, sarei disposto a fargli da gregario” aveva affermato il Dottore qualche settimana fa.

Un idillio a leggere queste parole, e a crederci. La gara di Losail non ha consegnato solo 20 punti a Rossi, ma la convinzione di essere ancora la ‘bestia nera’ di una volta. Il pesarese non ha perso la voglia di vincere, è ancora capace di rimediare agli errori e nel corpo a corpo conosce più trucchi lui di Silvan. Come Jorge e forse più d Jorge, Valentino è tanto veloce quanto furbo. Per tutto l’inverno non ha mai cercato lo scontro con il compagno di squadra e neppure adesso si sogna ancora di farlo. Prima vuole fare parlare la pista, poi, quando e se ci sarà bisogno, userà altre armi.

Lorenzo non ha mai fatto mistero di preferire Spies al suo fianco e il motivo non deve neppure essere spiegato. Rossi è scomodo tanto dentro che fuori la pista, è capace di prendersi i riflettori anche senza avere vinto per lo spettacolo offerto. Il maiorchino l’ha sempre saputo e avrebbe preferito una ‘seconda’ guida affidabile piuttosto che una gialla spina nel fianco. Dopo Losail il morale di Vale era alle stelle, Jorge era soddisfatto della vittoria, ma era conscio che quella era stata solo la prima battaglia e non la guerra. Se il Dottore riuscirà a mettergli le proprie ruote davanti, tutti i buoni propositi verranno presto dimenticati. “Il nostro è uno sport individuale, non può esistere amicizia fra avversari”, ha le idee chiare Jorge. Anche Rossi lo sa e insieme ha la consapevolezza che questa volta il ‘nemico’ è veramente forte. Il che può essere un vantaggio per chi dà il meglio di sé nelle sfide.

Marc Marquez e Dani PedrosaPEDROSA & MARQUEZ: IL NUOVO CHE AVANZA – Dani si è accorto del valore di Marc da subito. Il vicecampione del mondo non ama troppo parlare del suo compagno di squadra e dopo il Qatar la sua voglia è probabilmente ancora calata. Marc con la sua faccia da angioletto dispensa sorrisi a destra e manca, come se i suoi risultati fossero inaspettati. In verità il ventenne di Cervera ha fatto quello che tutti si sarebbero aspettati, e forse anche di più. La sua vittoria non è stata tanto finire davanti a Pedrosa, quanto superarlo come fosse un pilota qualsiasi. “A inizio gara ero agitato, poi sono arrivato alle spalle di Dani e ho capito di essere più veloce”, ha dichiarato sceso dal podio.

Peccato che a dirlo fosse un pilota al debutto riferendosi a uno che guida da otto anni la sua stessa moto. Marc in una sola gara ha fatto quello che a Dani non è mai riuscito: rispondere colpo su colpo a Rossi. La ciliegina sulla torta poi è la comunicatività di Marquez, che fa sembrare ancora più introverso e criptico Pedrosa. Con la conseguenza che tutti i microfoni sono per il rookie. I loro rapporti sono diversi da quelli della coppia Yamaha, dove a confrontarsi sono due campioni navigati, ma proprio per questo le scintille potrebbero scoppiare prima.

Dani è alla sua prova finale. Il talento è fuori discussione, ma non è bastato a farlo campione del mondo in MotoGP. Lo scorso anno aveva dimostrato di avere fatto il definitivo passo avanti, sia nella bagarre che sotto l’acqua. Il Qatar ha cancellato il ricordo di quanto visto a Brno. La rivalità è poi più sentita condividendo lo stesso passaporto e ha renderli ancora più diversi è la carriera quanto mai simile. Entrambi dominatori delle piccole cilindrate e predestinati dalla HRC. Pedrosa sa di avere fallito fino a oggi, Marquez di potercela fare.

Gli equilibri sono indecisi e la guida dei rispettivi box non può essere condivisa. Per pensare al mondiale c’è ancora tempo, per decidere chi è ‘la prima guida’ molto meno. E il Texas è vicino.

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