SBK, Sykes e la voglia di "normalità"

"Lavoro invernale su costanza di ritmo e usura gomme. La pressione non mi pesa"


Sorride Tom Sykes dopo la prima giornata di prove della SBK, sbarcata in Europa sul circuito di Aragon. Dopo due deludenti quinti posti in Australia, il britannico ha fatto registrare il terzo tempo (+ 0.339), ma la facilità con la quale è sceso sotto il muro dell'1'59 lascia pensare che stia tenendo qualche carta importante in mano per domani.

"Mi sento bene in sella – ha detto il pilota Kawasaki – Abbiamo provato varie mescole per trovare il miglior rendimento al posteriore, continuando di fatto il lavoro iniziato nei test della settimana scorsa. Il passo di gara è accettabile, sono fiducioso sulla lunga distanza, e anche se alla domenica ci sono spesso sorprese arriveremo preparati".

Eppure il suo tempo sul giro è stato oltre un secondo più lento che quello segnato nei test.

"Oggi fa più caldo quindi abbiamo girato più piano. E poi non era momento di prendere rischi. È vero che provare qui ci dà un vantaggio, ma la concorrenza è molto forte su questa pista. Il primo obiettivo è essere costanti giro dopo giro. Darò il massimo come sempre per sfruttare ogni opportunità".

A complicargli la vita in questo inizio di campionato, gli acciacchi rimediati nei test di Phillip Island.

"Le costole mi hanno dato più problemi del polso, ma ora mi sento abbastanza bene. Mi manca solo un po' di forza nel braccio sinistro e nella spalla".

Nonostante questo, il britannico va considerato tra i favoriti d'obbligo.

"Abbiamo colto molti di sorpresa lo scorso anno, ed ora siamo più al centro dell'attenzione. Ma la cosa non mi infastidisce, sta a me gestirla nel miglior modo possibile".

Cosa manca alla Kawasaki per cogliere il titolo?

"L'anno scorso la moto era velocissima sul giro secco, ma nell'usura degli pneumatici avevamo più problemi dei nostri avversari. Gran parte del lavoro svolto durante l'inverno è stato mirato a migliorare il bilanciamento della moto, soprattutto per quanto riguarda le sospensioni. Abbiamo ricevuto aggiornamenti da Showa che si sono rivelati utili. A Phillip Island, ho fatto il mio miglior giro all'ultima tornata, un ottimo segnale".

Dello stesso avviso il team manager Guim Roda.

"Non so perché siamo migliorati così tanto – ha detto con modestia – Il nostro è un progetto complesso, fatto di tante parti, e necessita una perfetta coordinazione. Lavoriamo a stretto contatto con Kawasaki, seguiamo le loro indicazioni ed il loro supporto tecnico".

L'obiettivo per la "verdona" è principalmente una maggiore regolarità di tempi.

"Il nostro obiettivo è avere più costanza sul giro. Stiamo anche cercando di adattare la moto a piloti con stili diversi come Sykes e Baz, lavorando molto sulle sospensioni".

A cosa è dovuta la scelta di Aragon come test track?

"Abbiamo scelto questa pista perché il team ha base a Barcellona ed è più comodo per noi venire qui. Ma nei test l'obiettivo è provare nuove idee, non trovare l'assetto per la gara. Sono due contesti completamente differenti. Comunque siamo in una posizione migliore rispetto all'inizio dello scorso anno. Abbiamo più esperienza e una moto più completa. Dove questo ci porterà però non posso saperlo".

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