Qatar: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Lorenzo in paradiso, Pedrosa in purgatorio. Fuoco e fiamme tra Rossi e Marquez


Nella notte del Qatar sono tre stelle a brillare sopra i riflettori della pista del Qatar. Lorenzo perfetto in ogni sua mossa, una guida quasi paradisiaca, Rossi e Marquez sporchi e cattivi a fare fuoco e fiamme. La divina commedia del motociclismo non risparmia neanche il purgatorio a Pedrosa e qualche sprazzo di beatitudine a Dovizioso e alla Ducati. I Magnifici Quattro non deludono i pronostici ma, Jorge a parte, le posizioni finali riservano più di qualche sorpresa. Valentino sul podio e soprattutto protagonista ci mette in pace col mondo e ci fa dimenticare i flop in Moto2 e Moto3. Meglio che il Dottore rimanga ancora un po’ in moto, perché i rimpiazzi tardano ad arrivare.

Valentino Rossi e Marc MarquezIL BELLO – Più dei regolamenti, delle gomme, delle strategie e di mille parole, in moto sono ancora i piloti a fare la differenza. E’ bastato buttare nella mischia un Rossi su una moto che gli piace e un Marquez caricato a molla, per dimenticarsi gli sbadiglia assortiti che l’hanno fatta da padrone per troppe gare lo scorso anno. La rimonta di Valentino e il pressing di Marc su Pedrosa danno più sicurezze al motociclista che un pieno di benzina e una strada sgombra. Lorenzo ha guidato per gli esteti, gli altri per chi si esalta nel corpo a corpo. Era la prima volta che salivano sul ring, ci sono ancora 17 round per tirare fuori i guantoni.

IL BRUTTO – Ok, abbiamo Rossi e speriamo di tenercelo ancora a lungo. Però dietro il Dottore la calma è piatta. Con sei piloti in Moto3 abbiamo rimediato appena un punto e il pur buon Corsi in Moto2 non è andato oltre a un 7° posto. Nel 2012 nelle classi ‘minori’ avevamo portato a casa due podi, quest’anno solo qualche incazzatura. Qualcuno era al debutto, qualcuno non era in perfetta forma, ma se continua così la bandiera italiana è destinata a prendere un bel po’ di polvere in questa stagione.

Marc MarquezIL CATTIVO – Mica è sempre negativa la cattiveria, Marc Marquez ne è il ritratto. Il catalano ha il viso d’angelo e un polso scolpito all’inferno. Prima e dopo la gara ha due occhi da bambino in gita a Disneyland, con il casco in testa sembra una Crudelia Demon a caccia di cagnolini. Rossi ha trovato lo sparring partner perfetto per trasformare la gara in un duello emozionante. Anche da italiani, bisogna ringraziarlo.

DELUSIONE – Era quello che aveva fatto i compiti a casa meglio, che aveva finito la scorsa stagione in maniera magistrale e Stoner gli aveva pure lasciato carta bianca preferendo la pesca alle moto. Dani Pedrosa ci ha messo del suo per cercare di uscire dal giro buono. Anonimo nelle prove, ha continuato sulla stessa linea anche in gara. La sua Honda, stando a quello che ha detto, sembrava avere più difetti di un soufflè sgonfiato. Quella di Marquez sembrava invece perfetta.

Andrea DoviziosoLA SORPRESA – La moto è più o meno la stessa, quindi un paio di confronti ci stanno. Andrea Dovizioso in qualifica è stato 5 decimi più veloce di Hayden e 1”7 di Rossi rispetto allo scorso anno, in gara 8 e 13 secondi dall’americano e dall’italiano. Non significa che la Ducati possa puntare al podio, ma che il lavoro fatto dal forlivese funziona. Si pensava che la D16 la potesse guidare solo un ‘pazzo’ come Stoner, anche il ‘perfettino’ Dovi invece riesce a farla funzionare.

IL SORPASSO – Il più carico di significati è stato quello di Marquez su Pedrosa. Marc aveva già vinto la sfida mediatica, accentrando su di sé tutte le attenzioni. Abbastanza facile questa, visto il carisma non proprio irresistibile di Dani. In pista gli equilibri sarebbero dovuti essere all’opposto e invece la partita si è portata su un 2 a 0 secco. Le dichiarazioni ufficiali assicurano che regna un clima splendido nel box HRC. Da una parte sicuramente.

L’ERRORE – La storia, e nemmeno le gara, non si fanno con i ‘se’ e con i ‘ma’. Il diretto interessato ha assicurato che non sarebbe cambiato nulla, però chissà come sarebbe andata senza quella sbavatura di Rossi a inizio gara. Il lato positivo è che l’errore ci ha consegnato una rimonta avvincente e dimostrato un Valentino capace di reagire e affamato. Non tutti i mali vengono per nuocere.

Jorge LorenzoCONFERMA – E’ così perfetto da risultare noioso, ma mica gliene si può fare una colpa. Nel dopo gara Jorge Lorenzo si è sforzato per descrivere la difficoltà di staccare Pedrosa e conquistare la prima vittoria.Dall’esterno è parso tutto semplice, pure troppo. Valentino gli ha chiesto se non si è sentito solo per 22 giri. Meglio così che ‘mal’ accompagnato, la probabile risposta.

LA CURIOSITA’ – Dicono le fonti ufficiali che gli spettatori domenica sarebbero stati 9.704. Non spiegano però dove si fossero nascosti. La tribuna faceva pendant col deserto circostante in quanto ad affollamento. Del resto in Qatar si va per i numeri, ma non sono quelli dei biglietti venduti.

IO L’AVEVO DETTO – Lorenzo, per tutto l’inverno: “è Pedrosa il favorito per il titolo, non io”. E poi dicono che la scaramanzia non funziona…

 

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