Nel botta e risposta in pista con Valentino Rossi, sembrava di vedere un pilota navigato e non un ragazzo poco più che ventenne alla sua prima gara in MotoGP. Alla vigilia della gara, più di uno scommetteva che Marc Marquez avrebbe combinato qualche guaio, che avrebbe ceduto alla tentazione del ‘colpo grosso’ buttando tutto all’aria. Invece il pupillo della Honda non ha esagerato nei primi giri, poi si è messo in coda a Pedrosa prima di attaccarlo. E infine ha raccolto il guanto di sfida gettatogli dal Dottore. “All’inizio della gara ero nervoso come non mai – ammette con il sorriso sulle labbra, lo stesso di un bambino davanti a una albero di Natale in agosto – Scattavo dalla sesta posizione e la pista era sporca, sapevo di dovere fare una bella partenza ma non ce l’ho fatta completamente”.
Marc però si è sciolto, ha trovato il suo ritmo e ha ripreso il compagno di squadra. “Ho fatto qualche sorpasso e dopo avere raggiunto Dani sono stato più tranquillo” dice. Non si è buttato subito all’assalto di Pedrosa, ha aspettato, studiato. “Mi sono reso conto che ero più veloce di lui ma sapevo anche che se fossi andato davanti non avrei potuto staccarlo, faccio ancora qualche piccolo errore, e infatti quando l’ho fatto non è successo” ammette sincere. E poi è arrivato Rossi. “Ho provato a fare un po’ di gap, ma Valentino è Valentino”. Questi suoi primi 22 giri però gli hanno consegnato una lezione importante. “Ho imparato molto – dichiara felice – Innanzitutto le gare in MotoGP sono più dure dal punto di vista fisico, anche perché la mia moto era un po’ nervosa e dovevo giocare molto con gli spostamenti del corpo”.
Per un’altra ha avuto come professore di eccezione Rossi. “I sorpassi con le mille sono molto più difficili che in con le Moto2 – continua – Devi prepararli prima. Quando ero con Valentino, c’è stato un punto in cui ho pensato che avrei potuto passarlo. Ma poi ho preferito non affondare il colpo, non ero sicuro di riuscirci”. Marquez mantiene la testa sulle spalle e rivela anche un divertente aneddoto nel pre-gara. “Scegliere quale gomma usare non è stato difficile. Prima ho fatto un sacco di riunioni per decidermi, poi ho seguito quello che facevano gli altri, per la prima gara era meglio non prendere rischi” ride. Già, la prima gara, quel piccolo particolare che è facile dimenticare. “Il risultato finale è stato molto buono – conclude – ma devo rimanere concentrato. Lorenzo ha una costanza incredibile, devo trovarla anch’io”. E’ solo questione di (poco?) tempo.