Rossi: meglio di quanto mi aspettassi

"Sulla M1 mi sento a mio agio anche da ferma. Ducati non era 'mia' e sentivo troppa pressione"

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Il momento tanto atteso è arrivato. Alle 19.55 la luce verde nella corsia box si è accesa e Valentino Rossi è salito in sella alla M1. Un paio di giri di riscaldamento e poi lo schermo dei tempi ha restituito il suo nome in prima posizione. Una strizzata di occhi per una situazione ormai dimenticata e poi non è rimasto che godersi il ‘vecchio’ Dottore, quello subito veloce dal primo minuto e in costante crescita. “Meglio di così era difficile iniziare”, esordisce assaporando il sapore della rivincita mentre gli brillano gli occhi.

Sembra che il terzo tempo non abbia rovinato il tuo umore.

E’ solo il primo turno, so che tutti miglioreranno e nei prossimi giorni i tempi si abbasseranno. Ma sono molto contento, sono stato veloce dall’inizio, ho fatto delle modifiche alla moto e sono stato subito più veloce. Le sensazioni in sella sono state ottime. Lorenzo e Crutchlow sono vicinissimi, ma soprattutto sono felice perché il mio passo è molto simile a quello di Jorge”.

Ieri sera ci avresti scommesso su un turno come questo?

Pensavo che non sarei andato male, ma girare con questi tempi è stato oltre le mie aspettative. Essere così vicino a Jorge, in questo momento in cui è nel momento più alto della sua carriera, e soprattutto farlo sul ritmo significa avere fatto un bellissimo lavoro”.

Parli sempre di Lorenzo come tuo punto di riferimento.

Lui sfrutta la M1 al 100% e soprattutto riesce a essere veloce per tantissimi giri, perché non stressa la gomma. Io riesco a essere veloce come lui per i primi 3 o 4 giri, ma poi non so se riesco a seguirlo. E’ una cosa normale, posso ancora migliorare con la Yamaha”.

Stai parlando di dettagli, sono due anni che non lo fai.

Appena salgo su questa moto mi sento meglio, anche da ferma, anche quando vado piano. Del resto sono cresciuto con la M1, l’ho guidata per 7 anni quando avevo poco più di 20 anni, quando impari ad affinare il tuo stile. Sulla Yamaha sento motivazioni completamente diverse. Sono troppo vecchio per cambiare moto (ride)”.

Valentino RossiTi vedi meglio adesso?

Sì, anche visivamente in sella. In Ducati sentivo una grande pressione perché tutti si aspettavano di vedermi nelle prime posizioni e io sapevo di non poterlo fare. Era diventato difficile anche parlare coi giornalisti o incontrare i miei fan. Questo non vuol dire che altri piloti non possano guidarla meglio, e Dovizioso sta andando bene”.

Sembri più positivo anche rispetto all’inverno.

Dopo i test ero contento ma non al massimo. Il passo avanti l’ho fatto a Jerez, quando ho adattato la M1 alla mia guida con dei cambiamenti alle regolazioni. Era importante confermare quelle stesse sensazioni anche qui”.

Cosa hai cambiato?

Prima usavo il setup di Lorenzo, ma non si adattava alla mia guida. Non avevo confidenza in frenata e arrivavo troppo veloce in curva. Abbiamo adottato alcune modifiche all’anteriore e alla distribuzione dei pesi e hanno funzionato”.

Ma questo è solo il primo giorno, come dicevi.

Sono partito bene, è una mia caratteristica essere subito veloce, ma adesso inizia la seconda parte del lavoro. Bisognerà adattare il setting alle diverse condizioni della pista e trovare la gomma giusta. Ma non ci sono tratti della pista dove soffro particolarmente”.

Hai usato il nuovo telaio?

No e non lo farò in questo weekend”.

Le Honda sembrano soffrire.

Essere davanti a loro è importante, ma non mi aspettavo faticassero così. Ma sono sicuro che le cose cambieranno e nei prossimi giorni miglioreranno. Pedrosa l’anno scorso in prova è sempre stato indietro e poi si è giocato la vittoria”.

Hai trovato anche un altro avversario, Crutchlow.

E’ un pilota da tenere in considerazione. In inverno è stato veloce sia a Jerez che a Sepang, non solo sul giro secco ma anche sul passo. Se prima eravamo quattro favoriti, adesso siamo quattro e mezzo. Anche Bradl è molto forte, ma Cal può stare con noi”.

Hai più volte detto che il punto forte di Lorenzo e Pedrosa sono i primi giri di gara.

Glielo permette la confidenza che hanno con la moto, al ‘pronti via’ devi fidarti, spingere senza avere sicurezze”.

Però sembri già dare ‘del tu’ alla M1. E’ meglio che quando l’hai lasciata?

Negli ultimi due anni ho pensato molte volte di quanto mi sarebbe piaciuto ritornare sulla Yamaha in perfetta forma. Nel 2010 ho vinto alcune gare, ma la spalla mi condizionava. Per tutto l’inverno non vedevo l’ora che iniziasse questo GP”.

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