Brivio: la Suzuki deve poter rientrare

"Pagare un team CRT non ha senso. E per avere cosa in cambio? Non siamo la F.1"


Con l'apertura del motomondiale alle porte - domenica prossima nella notte di Losail - torna di attualità la notizia che vorrebbe la Suzuki ormai pronta a rientrare in MotoGP.

Come è noto, però, Carmelo Ezpeleta gli ha fatto tutt'altro che ponti d'oro. Il capo della Dorna infatti si è legato al dito l'improvviso ritiro e vorrebbe che la casa di Hamamatsu per rientrare acquistasse uno dei team CRT. Ciò perché questi ultimi, secondo Ezpeleta, hanno fatto sacrifici per tenere in piedi la categoria. In realtà questa è una argomentazione speciosa perché ogni squadra che ha accettato di schierare una CRT ha ricevuto dalla società spagnola circa 500.000 Euro. Una cifra non elevatissima, ma sufficiente a coprire le spese tecniche. Certo alcuni team hanno fatto di più, altri di meno, ma certo non ci hanno rimesso.

"Il problema non è questo - ha detto recentemente a Jerez Davide Brivio, fra i manager incaricati di sondare il terreno - il problema non è il costo dell'operazione, ma che cosa se ne ottiene. Avrebbe un senso acquistare una squadra se questa ha una struttura tale da renderla interessante, ma senza fare nomi non mi sembra che la maggior parte delle squadre presenti in CRT la abbia. Posseggono al massimo due camion ed un capannone, nessuna attrezzatura e per quanto riguarda gli uomini del team, è logico e lecito che la Suzuki voglia prendere uomini di sua fiducia".

Il ragionamento di Brivio non fa una grinza. In F.1, infatti, è accaduto che qualche squadra sia passata di mano, ma erano tutti team con una storia e delle vere e proprie fabbriche. Cosa che quasi non esiste nel motomondiale se si eccettuano i team ufficiali.

"Tutto si risolverebbe nell'acquisto di due camion usati e di poche attrezzatture che si trovano sul mercato e che comunque una casa possiede. Per questo non trovo che sia logico".


 


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