Marquez a caccia del record di Spencer

A soli 20 anni e 49 giorni, in Qatar sarebbe il vincitore più giovane di un GP in classe regina


Tra poco più di una settimana i semafori del Qatar si spegneranno per dare inizio ad una nuova stagione del motomondiale. I riflettori non mancano sul circuito di Losail, e c'è da aspettarsi che una buona parte di essi sia puntata su Marc Marquez. Lo spagnolo della Honda è indubbiamente l'esordiente di punta, campione in carica della Moto2 (dalla quale è arrivato insieme ad Andrea Iannone e Bradley Smith) e rappresentante di una nuova e arrembante generazione.

In caso di vittoria all'esordio, il pilota di Cervera ripeterebbe un'impresa che manca dai tempi di Max Biaggi, vincitore nel 1998 a Suzuka all'età di 27 anni. Tanto per farsi un'idea, Valentino Rossi ha impiegato 9 gare per conquistare la prima vittoria in classe regina, Jorge Lorenzo 3, Dani Pedrosa 4, Casey Stoner 18.

La precocità di Marquez non è in discussione, ma bisogna anche considerare i tempi a disposizione per l'apprendistato. Finora, lo spagnolo ha effettuato 17 giornate di prove con la RC213V. I progressi costanti, culminati con il tempo più veloce nei test di Austin, non vengono ridimensionati dall'aver patito qualche difficoltà in più a Jerez (+ 0.619) ma l'impressione è che manchi ancora qualche dettaglio per consentire al giovane aspirante al trono di sfidare ad armi pari mostri sacri della MotoGP come Lorenzo, Pedrosa e Rossi.

Questo anche perché in Honda stanno cercando di  "incanalare" il suo talento, favorendo un apprendimento il più metodico possibile. Per esempio, a Sepang II la HRC lo fece girare anche con configurazioni palesemente erronee per fargli capire la reazione della RC213V a determinate modifiche. Fin qui non ci sono stati problemi (se non quattro innocue scivolate), anzi, ma per quanto ancora la squadra riuscirà a tenere il fanciullo nei ranghi non ci è dato saperlo.

I test sono una cosa, il campionato un'altra, ed il temperamento di Marquez è un misto di coraggio, curiosità e competitività estrema. Quest'ultima lo ha portato in più di un'occasione ad oltrepassare i limiti dello sport, basti pensare ai quattro episodi che lo hanno portato alla penalizzazione (peraltro ininfluente nell'esito della gara) in griglia lo scorso anno a Valencia, o all'assurdo "tamponamento" di Wilairot a qualifiche concluse in Australia nel 2011, che poteva avere conseguenze ben più gravi. L'età porta consiglio, e se c'è una cosa che Marquez ha mostrato chiaramente è la capacità di apprendere (e molto in fretta) dai propri errori.

Per tutto il resto, c'è la patente a punti. Scherzi a parte, che il catalano stia cambiando il corso delle due ruote è evidente. Ha già uno stile tutto suo, spettacolare e redditizio. A parità di età, surclassa per vittorie Rossi, Lorenzo e Pedrosa. Domenica prossima, a 20 anni e 49 giorni, può tranquillamente diventare il più giovane vincitore di una gara della classe regina (vedi tabella sopra per la MotoGP soltanto). Il record della 500 appartiene a Freddie Spencer (Belgio 1982, a 20 anni e 196), quello della MotoGP a Dani Pedrosa (Cina 2006, 20 anni e 227 giorni). In palio in caso di vittoria c'è anche il primato di pilota più giovane ad aver vinto in tutte e tre le categorie (sempre siglato da Pedrosa in Cina nel 2006). Se poi vincesse il titolo, Marquez batterebbe nuovamente "Fast Freddie" (campione a 21 anni e 258 giorni) e Casey Stoner (iridato su Ducati a 21 anni e 342 giorni). Ma per sognare c'è sempre tempo. Meglio restare concentrati sul Qatar.

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