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Nuove regole: come cambia la MotoGP

Il vademecum sulle novità 2013: qualifiche, patente a punti e pesi minimi

MotoGP: Nuove regole: come cambia la MotoGP

Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli, ancora sei giorni e le tre classi del motomondiale accenderanno i motori. Per il primo Gran Premio della stagione, in Qatar con la tradizionale gara in notturna, il weekend inizierà con un giorno d'antivipo, il giovedì, e prove libere e qualifiche verranno ‘spalmate’ su tre giorni invece che due per fare trovare a tutti i piloti le migliori condizioni. La prima luce verde rappresenterà anche il debutto delle nuove norme introdotte in inverno. Tre le principali: un nuovo format di qualifiche per la MotoGP, un nuovo sistema per sanzionare le scorrettezze in pista e nuove regole sul peso per la classe regina e la Moto2. Facciamo un riassunto per arrivare preparati al primo GP.

QUALIFICHE: COME CAMBIANO – Moto2 e Moto3 continueranno con lo stesso sistema: tre turni di prove libere i cui tempi non valgono per le posizioni in griglia di partenza e uno di qualifiche per decidere l’ordine di schieramento. La MotoGP inaugurerà invece un nuovo format. I turni di libere rimarranno sempre tre, due il primo giorno e uno il secondo, di 45 minuti ognuno ma la loro classifica combinata deciderà i 10 piloti più veloci che disputeranno l’ultimo turno di qualifiche che deciderà le prime quattro file di partenza. I piloti esclusi si sfideranno invece in un primo turno di qualifiche che decideranno le posizioni dalla 13ª in poi, mentre i due piloti più veloci della sessione verranno ripescati per l’ultimo turno. Per tutti ci sarà un ulteriore turno di libere, di 40 minuti, prima delle Q1 e 2 (di 15 minuti ognuna), i cui tempi non daranno però accesso alle qualifiche.

Gli obiettivi sono chiari, da una parte costringere i piloti in pista a ogni turno di libero per non correre il rischio di non rientrare nel turno decisivo di qualifiche, dall’altre quello di dare visibilità alle CRT con un turno di qualifiche, per così dire, a loro dedicato. Schematizzando, questo il nuovo format:

Primo giorno

FP1 (45 Minuti) valevole per le QP

FP2 (45 Minuti) valevole per le QP

Secondo giorno

FP3 (45 Minuti) valevole per le QP

FP4 (30 Minuti) non valevole per le QP

Pausa di 10 minuti

QP1 (15 minuti) con i piloti dall’11° posto in poi dopo le libere

Pausa di 10 minuti

QP2 (15 minuti) con i migliori 10 piloti delle libere e i due più veloci delle QP1

PATENTE A PUNTI – Da quest’anno è stato regolamentato anche il sistema di penalizzazione per le scorrettezze in pista. Fra cartellini gialli, rossi, ammonizioni assortite e così via, negli scorsi anni non era stato facile raccapezzarsi sulle decisioni prese dalla Direzione Gara. Per rendere la legge più chiara, si è quindi deciso di introdurre una specie di “patente a punti”. Tutti i piloti partono da zero e al raggiungimento di diverse quote di punti scatta la penalità corrispondente. Questo lo schema:

4 punti - partenza dal fondo della griglia nel prossimo GP

7 punti - partenza dalla pit lane nel prossimo GP

10 punti - squalifica per il prossimo GP

Arrivati a 10, i punti si azzerano automaticamente, così come a fine stagione. Per ogni infrazione la Direzione Gara potrà sanzionare un pilota con un numero di punti che va da 1 a 10, oltre a potere aggiungere altri provvedimenti. Peccato che non sia stata comunicata nessuna tabella che spieghi quanti punti corrispondono a ogni scorrettezza. Con il rischio che la discrezionalità la faccia ancora una volta da padrone.

QUESTIONE DI PESO – Nel 2013 vedremo in pista anche moto più pesanti. Nel 2012 il peso minimo delle MotoGP era stato alzato da 153 a 157 chili, quest’anno è stato aumentato di altri tre, portandolo a 160 chili. Una norma alquanto discussa, perché se da una parte si vuole ridurre il gap dalle CRT e ridurre i costi con l’utilizzo di materiali meno nobili, dall’altra un aggravio di peso su un prototipo porta a un grosso lavoro da parte dei progettisti. Inoltre, mentre le moto di serie diventano sempre più magre, quelle da corsa ingrassano a vista d’occhio. I 115 chili delle 500 anni ’90 forse erano troppo pochi, ma i 160 della massima espressione del motociclismo sono senza dubbio un po’ troppi.

Anche per la Moto2 cambia il peso minimo e si adegua alla Moto3. Come nella classe cadetta, nell’intermedia sulla bilancia verrà tenuto conto della somma moto più pilota, con un limite minimo di 215 chili.

LA CURIOSITA’ – Scartabellando fra i regolamenti abbiamo trovato anche una norma che renderebbe 'illegali' le Yamaha di Rossi e Lorenzo in Moto2 e Moto3. Non si tratta di uno scontato aspetto tecnico, ma grafico. Esiste infatti una regola, solo per le due classi minori, che vieta sfondi riflettenti per i numeri di gara frontali, quelli sul cupolino. Le Yamaha ufficiali, con la loro tabella cromata sarebbero quindi ‘bocciate’. Per fortuna per le MotoGP questa regola non vale. Ma non chiedeteci il perché.

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