Dovizioso: Qatar, una gara al buio

"Non so cosa aspettarmi sul passo, ma vado via da Jerez meglio di quanto mi aspettassi"

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La ‘vecchia’ Desmosedici alla fine dei conti si è difesa e i numeri dicono che è addirittura andata meglio rispetto a una anno fa. Nel 2012, Rossi era andato via da Jerez con un ritardo di 0”953 dalla testa della classifica, Dovizioso invece ha terminato i tre giorni limitando il gap a 0”811. E poteva essere anche minore, se nell’ultimo giro lanciato Andrea ha trovato un ben inconsueto ‘tappo’. “Negli ultimi giri sembrava quasi di essere in qualifica – commenta Andrea – Però mi sono trovato alle spalle di Lorenzo e essere ‘fermato’ da lui è stata una situazione anomala”. Detta così sembrerebbe la più bella notizia del mondo, ma l’ultima parte della storia riporta tutta alla ben conosciuta situazione: “ho poi scoperto poi che lui stava facendo una simulazione di gara ed era al suo 20° giro io invece stavo cercando il tempo – ammette con un sorriso –Sarei potuto andare abbastanza più forte, con la prima gomma avevo fatto parecchi errori. Avere Jorge come riferimento sarebbe stato un bene. Se guardiamo alla classifica avremmo potuto essere messi meglio, ma non avrebbe cambiato niente alla nostra situazione”.

Dovizioso ha comunque cercato di ricavare il meglio possibile dall’imprevisto. “Tre giri dietro a Lorenzo sono sempre indicativi – spiega - Stava guidando in modo morbido, vedevo che non era aggressivo, ma riusciva comunque in  1’40.6”. Morbidezza, proprio quella che sembra mancare alla D16. “Il nostro problema non è la quantità di grip, ma come usiamo la gomma – sottolinea il forlivese - siamo troppo aggressivi e si conseguenza la facciamo scivolare. Non abbiamo ancora una gestione elettronica e un setup che ci permettano di guidare in modo morbido. Non riuscendo a fare girare la moto, facciamo traiettorie più larghe e dobbiamo aprire il gas con la moto più inclinata. Quindi gomma scivola quando spingi”.

Quello che preoccupa più Andrea è la tenuta sulla distanza di gara. Un dubbio che potrà togliersi solo in Qatar. “Oggi abbiamo avuto poco tempo purtroppo per provare e volevo proprio lavorare sul passo – afferma - In configurazione gara il nostro gap penso che sia importante. Ma la pista di Losail è del tutto particolare, la gara è in notturna, bisogna arrivare carichi. Se guardiamo i tempi di oggi, sembra che ci sia la possibilità di giocarsi la 6° posizione. Ma non ho mai fatto una simulazione di gara e tutti i test sono stati strani per le condizioni atmosferiche.  Non abbiamo capito quale sia il nostro livello, per me il consumo delle gomme è un punto interrogativo. Se non caleranno tanto, non siamo messi così male”.

Un’altra cosa che preoccupa Andrea sono i piccoli inconvenienti tecnici che lo hanno colpito nei test. “A volte abbiamo avuto qualche piccolo problema di elettronica – ammette -  Stiamo portando avanti lo sviluppo molto velocemente e non sempre c’è tempo per fare tutte le prove che servirebbero prima di usarle. Noi dobbiamo spingere sull’acceleratore anche se in maniera logica. Questi guai sono capitati in Malesia e anche qui, se questi se si ripresenteranno sarà un problema”. Nonostante la sua mente analitica, il Dovi è si permette comunque un piccolo sogno. “Non pensavo di andare via da Jerez con questo gap,  è positivo – dice - Essere stato veloce qui mi ha sorpreso e l’adrenalina gara mi ha sempre aiutato. Adesso vedo la trasferta in Qatar in maniera più positiva di quanto mi aspettassi dopo il primo test in Malesia”.

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