Dovizioso: i conti si fanno alla fine

AUDIO Iannone: "una giornata rovinata dalla caduta, ma soso stato subito veloce"

Nella scorsa stagione, a Jerez, Nicky Hayden era partito in prima fila con il tempo di 1’40”563. Oggi Dovizioso ha fatto meglio di due decimi, portando la sua Desmosedici al 5° posto, meno di 8 decimi da Rossi. Andrea però non è tipo da lasciarsi a facili entusiasmi, anche se un pizzico di soddisfazione la tradisce. “Vedere solo sette decimi di distacco dal primo a fine giornata è bello – ammette – ed è un risultato che forse non mi aspettavo. Ma i tempi di oggi non sono un riferimento attendibile, se domani ci sarà il sole tutti miglioreranno e sono curioso di vedere dove potranno arrivare le Honda e le Yamaha ufficiali, secondo me sotto il 1’39”. Domani sera potremo scoprire qual è il nostro reale livello rispetto ai nostri avversari e se sarà ancora invariato allo sì che sarò felice”.

Nel box del Dovi non ci sono novità eclatanti, solo qualche particolare tra cui un nuovo cupolino, più basso e filante. “Dei lati negativi ed altri positivi – commenta – potremmo usarla già in Qatar se ci sarà materiale a sufficienza, ma prima dobbiamo risolvere un difetto. Non protegge abbastanza dall’aria in rettilineo, e qui non è nemmeno molto lungho. Domani proveremo un plexiglass diverso”. A parte queste sottigliezze, quello che non soddisfa ancora il forlivese è la costanza sul giro: “con la temperatura di oggi l’asfalto era perfetto, questa non è una pista che debba gommarsi per dare il meglio – spiega – La nostra moto ha un buon grip e se riesci a sfruttarlo un giro buono riesci a farlo, però sarò soddisfatto solo quando oltre a essere veloce sarò anche costante”.

I problemi della D16 gli sono chiari, e oggi ne ha avuto un’ulteriore conferma. “Mi è capitato di fare alcuni giri dietro a Crutchlow e in percorrenza di curva perdiamo ancora troppo – racconta – Con questo problema è impossibile potere essere competitivi in gara. Ho notato però che anche i tempi dei primi calavano molto dopo pochi giri. Voglio essere obiettivo e dobbiamo continuare a lavorare”.

E’ andata peggio all’altro Andrea, Iannone ha quasi distrutto la sua Desmosedici (quella col nuovo bilanciamento dei pesi, che preferisce) e oggi è riuscito a completare appena 15 giri. “E’ stata una scivolata inaspettata, per la moto ancora di più – sdrammatizza con l’ironia, mentre i meccanici lavorano per metterla a posto per domani – Nonostante tutto sono abbastanza soddisfatto per i pochi giri che ho fatto. Sono riuscito a essere subito veloce, è un segno che sto incominciando a capire meglio questa moto e queste gomme. I due test difficili in Malesia sono serviti, prima avevo bisogno di più tempo per riprendere confidenza quando passavo da una pista a un’altra. Ora non è più così”.

‘Crazy Joe’ ha chiuso con il 9° tempo assoluto, 1’41”088, qualche decimo peggio di quando aveva provato la Ducati per la prima volta su questa pista. “Ma era stato un tempo arrivato dopo due giorni di test e le condizioni delle pista migliori – sottolinea – Oggi ho patito molto il vento e abbiamo dovuto tagliare potenza per evitare che la moto si impennasse troppo. Comunque i miei due riferimenti, Marquez e Bradl, nonostante abbiano girato tutto il giorno non sono lontani, mentre io non ho neppure usato una gomma nuova per cercare la migliore prestazione. Inoltre sul giro secco devo ancora migliorare, imparare a sfruttare meglio quello che consente l’elettronica. Domani cercheremo di concludere il lavoro in programma e magari proveremo a fare anche una simulazione di gara”.

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