Marquez: sento la Honda più "mia"

VIDEO "Ad Austin ho capito l'elettronica ed ora sono più sciolto in sella"

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Non ci ha messo molto Marc Marquez ad abituarsi alla MotoGP. All'enfant prodige spagnolo, campione in carica della Moto2, sono bastati sette giorni di prove per piazzarsi per la prima volta in cima alla classifica dei tempi della classe regina. Il luogo della sua "prima volta" è stato il circuito texano di Austin, dove il sostituto di Casey Stoner ha raccontato le sue sensazioni nel video qui sotto.

Ti aspettavi un apprendistato così rapido?

"Ho imparato di più nel primo test, quando tutto era nuovo. Più in Malesia che a Valencia, perché in Spagna avevo fatto pochi giri. Ad Austin capivo già di più la moto. Però senza un assetto di base devi lavorare di più, per cui alla fine si imparano più cose. In questi giorni ho capito l'elettronica".

Hai fatto il miglior tempo qui in Texas. Avevi preparato il debutto su questa pista in qualche modo particolare?

"Ho visto i video della Formula 1, le immagini on-board, ma quando arrivi qui ti rendi conto che è molto diverso. Ho fatto qualche giro in scooter il primo giorno, ma il segreto è stato prendersela con calma e cercare prima una buona traiettoria. Mi sono adattato e abbiamo pianificato bene il nostro lavoro. Ma al GP troveranno tutti una base in tre giorni, la gara sarà combattuta".

Che effetto fa ottenere il miglior tempo su un nuovo circuito?

"È andata meglio di quanto pensassi. Ma negli altri circuiti i miei avversari hanno girato per anni con queste moto, hanno esperienza e una base dalla quale partire. Per me sarà tutto nuovo, ma è importante essere riuscito ad adattarmi bene".

Che ne pensi del tracciato?

"Ci sono due punti chiave: la parte iniziale piena di chicane e dove ti stanchi molto nei cambi di direzione, e quella finale, con tre curve a destra consecutive. In entrambe si può fare la differenza. E poi ci sono molti punti dove è possibile sorpassare".

Hai un circuito preferito?

"No. In generale correre in casa è sempre un'emozione speciale".

All'inizio era la moto a portarti. Ora ti senti di essere tu a portare lei?

"Si, poco a poco. Qui ho cominciato a divertirmi sul serio in sella. Sono più sciolto. In alcuni punti mi sento più rigido, ma alla fine non fa la differenza sul tempo. Sul passo invece si, soprattutto quando calano le gomme e devi giocare di più col peso del corpo. I punti forti della Honda rimangono comunque l'accelerazione e le curve lente. Nei circuiti 'stop and go' abbiamo un vantaggio".

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