Rossi & Marquez: ultima fermata, Jerez

La leggenda e la promessa pronti all'ultimo test, contro Lorenzo e Pedrosa


Era già successo a novembre, quando dopo l’ultimo GP della stagione i loro due box a Valencia erano stati presi da assalto da fotografi e giornalisti. Marquez sarebbe salito per la prima volta su una MotoGP, Rossi era pronto a ritornare sulla Yamaha. I loro due compagni di squadra osservavano quasi sconsolati, Lorenzo era fresco campione del mondo per la seconda volta, Pedrosa il pilota che aveva vinto più gare in campionato. Contava poco, a catalizzare l’attenzione erano il delfino HRC e il monumento Yamaha, agli altri le briciole.

Sono passati pochi mesi da quel giorno, due (tre per Marc) test in Malesia e uno in America, e i due si preparano a tornare in Spagna. Sabato sarà il circuito di Jerez ad aprire i cancelli alla MotoGP, per l’ultimo confronto a distanza dell’inverno, tempo una decina di giorni e scoppierà la primavera del Qatar, la prima gara, il momento in cui tutti i nodi verranno al pettine e ogni bluff verrà scoperto. Per il primo semaforo verde c’è però ancora tempo, prima appassionati e bookmaker guarderanno all’Andalusia con estremo interesse. Pedrosa e Lorenzo sono una sicurezza, nessuno mette in discussione che il titolo sarà una questione fra loro due, ma la domanda è se il giovane spagnolo e la leggenda italiana potranno mettersi fra i due.

Marc MarquezMarquez ha dato il mal di testa a più di un pilota, in poco più di una decina di giorni di test ha raggiunto dei limiti che nessuno si aspettava trovasse così rapidamente. Doveva imparare a usare le Bridgestone, l’elettronica e districarsi in una mare di regolazioni che fanno sembrare la Moto2 un giocattolo. Ha saputo ascoltare i consigli di una delle migliori squadre del mondiale, quella ex-Stoner di Bruno Leoni, e poi ci ha messo del suo. E’ caduto, ma non troppo, e soprattutto è riuscito a imparare da ogni suo errore.

Cosa ancora più importante, ha saputo interpretare a suo modo la MotoGP, non si è lasciato portare a spasso dalla moto ma l’ha guidata. Lo stile di Pedrosa e Stoner l’ha osservato con attenzione, ma non si è limitato ad imitarlo, l’ha fatto suo e lo sta portando a un altro livello. In piega sfrutta al meglio le Bridgestone, costringendo i produttori di tute a nuove protezione sui gomiti, poi rialza in un attimo la moto per potere utilizzare al massimo una delle migliori qualità della RC213V, l’accelerazione. Ha fatto tanti giri Marc e sta ancora imparando, la sua crescita non è certamente ancora finita. Ha avuto l’intelligenza di avvicinarsi alle 1000 con un pizzico di umiltà, quella che serve per non finire subito in infermeria. Ma ha avuto anche la giusta arroganza che lo ha portato a trovare una sua strada, a giocare da protagonista.

Valentino RossiIl ritorno di Valentino sulla Yamaha è stato completamente diverso. Rossi di esperienza ne ha più di chiunque altro, però in comune con Marquez ha avuto l’atteggiamento. L’istrionico pesarese è stato sempre sotto le righe, non si è troppo esaltato per le buone prestazioni al primo assaggio malese e non si è disperato per i distacchi texani. Non ha fatto nessuna dichiarazione guerresca, ha pesato ogni parola sugli avversari, non si è posto obiettivi. Ha pensato solo a riabituarsi alla M1, a capire la moto e se stesso, perché un biennio senza soddisfazioni non scompare dalla testa in un solo giorno.

Da ‘vecchietto’, di è reso i suoi tempi, facendo un passo alla volta e senza rischiare troppo. L’età porta saggezza e il Dottore non ha più nulla da dimostrare. Il momento più difficile della sua carriera l’ha passato con Ducati, ora ha un’altra possibilità e quello che conta è non sprecarla. Valentino sta tirando il morso, ma è pronto a mollare le briglie al momento opportuno. Una cosa però l’ha già scoperta, che non sarà facile contro le nuove leve. L’armata spagnola non gli farà nessuno sconto e per lottare con loro ci vorrà il migliore Valentino. La sua arma migliore sarà la voglia di riscatto, la tranquillità di sapere di essere su una moto competitiva, un mezzo che lo asseconderà quando tirerà fuori le sue armi migliori. L’inizio di stagione sarà fondamentale per trovare le ultime sicurezze, per sapere di potercela ancora fare.

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