Honda e Yamaha: "Far West" ad Austin

Pedrosa, Lorenzo, Marquez e Rossi: nuova sfida in Texas, tutti contro tutti

Mentre in Ducati si lavora in silenzio dietro le quinte, Honda e Yamaha scenderanno in pista ad Austin dal 12 al 14 marzo. Dopo mille ritardi e intrighi politici, il circuito texano di 5.5 km ospiterà la MotoGP al gran completo ad Aprile. Ma già dalla prossima settimana sarà teatro di un duello da "Far West" tra i due team ufficiali delle Case giapponesi (ai quali potrebbe aggiungersi Cecchinello), che in questo inizio di stagione hanno monopolizzato le classifiche dei tempi.

In realtà di duelli ce ne saranno diversi. Pedrosa e Lorenzo hanno fin qui dimostrato di avere qualcosa in più di tutti gli altri: Dani ha chiuso in testa in cinque occasioni durante i sei giorni di prove a Sepang, mentre il campione in carica ha sfoderato nuovamente la costanza martellante per la quale è famoso. Eppure entrambi avranno il loro bel daffare per tenere a bada due compagni di squadra quantomai scomodi e arrembanti.

Da una parte Valentino Rossi dovrà dare una risposta forte e immediata per contrastare il trend che lo vede mezzo secondo più lento rispetto ai test di inizio febbraio (lo scarto più alto tra questi quattro piloti). Lo stesso pilota di Tavullia è stato particolarmente cauto nelle dichiarazioni fin qui rilasciate dopo il ritorno in Yamaha, ma per avere risposte definitive sulla sua reale competitività bisognerà aspettare l'inizio del campionato.

C'è poi il caso di Marc Marquez, che in sei giorni sul circuito malese ha progressivamente rinforzato la sua candidatura tra i contendenti al titolo. L'apprendistato dell'enfant prodige spagnolo procede a gonfie vele: a Sepang II ha provato pazientemente una lunga serie di assetti e componenti per capire le reazioni di una MotoGP, pagando l'inesperienza con una serie di cadute senza conseguenze, ma anche dimostrando di saper spingere forte fin da subito qualora ce ne fosse bisogno, con due giri à la Stoner a pochi minuti dalla chiusura dei test che lo hanno portato alle calcagna di Pedrosa. Anche il suo distacco nei tempi combinati è diminuito di un paio di decimi tra Sepang I e Sepang II, e manca poco per pronisticare una vittoria all'esordio che manca in classe regina dai tempi di Max Biaggi (Suzuka, 1998).

Infine prosegue la sfida ingegneristica tra i due costruttori giapponesi che, con il regolamento praticamente invariato rispetto allo scorso anno (cambiano solo i 3 kg in più di peso minimo), stanno letteralmente spaccando il capello in quattro per trovare vantaggi. Honda ha lavorato molto su ciclistica (soprattutto a livello di sospensioni) ed elettronica, mentre Yamaha sta preparando un cambio "seamless" per migliorare l'accelerazione in uscita di curva, tallone d'Achille della M1, e potrebbe provarlo proprio al Circuit of Americas.

Insomma, nonostante si tratti solo di un test, ci sono tutte le premesse per assistere ad uno "shoot out" texano degno dei migliori film di Sergio Leone. Mentre Pedrosa e Lorenzo hanno fin qui usato fucili di precisione per sfidarsi a distanza senza girare fianco a fianco, Rossi e Marquez si sono studiati da vicino per una manciata di giri a Sepang, scambiandosi attestati di stima che sottointendono una voglia reciproca di darsi battaglia  senza esclusione di colpi.

Questa volta ci sarà anche in palio il premio aggiuntivo del pilota più veloce ad adattarsi ad una pista sconosciuta. Tutti contro tutti nelle colline dell'arido Sud degli Stati Uniti. Chi rimarrà in piedi? Lasciate i vostri pronostici QUI.


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