Lorenzo: è Rossi il mio primo rivale

"Cercheremo di andare più d'accordo, ma scoccia perdere da chi ha la tua stessa moto"


In attesa di tornare a Sepang la prossima settimana per tre giorni di prove con i suoi diretti avversari, Jorge Lorenzo non sembra avere nessuna intenzione di distogliere la mente dalla MotoGP. Il campione in carica, alle prese con vari eventi promozionali, è tornato a esprimersi sullo status quo del motomondiale. Questa volta in maniera quanto mai multimediale, con un "incontro" su Google + con giornalisti e tifosi, trasmesso in diretta su Youtube.

"Non sono le statistiche che mi interessano e mi motivano a continuare – ha risposto a chi gli ha fatto notare come sia in procinto di eguagliare il record di Wayne RaineyMa la mia passione e la voglia di migliorare in moto, di essere più veloce, più costante. Credo di avere ancora cose da apprendere, e questo mi dà la voglia di continuare. Alle statistiche guarderò quando mi ritiro. Il resto può aspettare. Migliorare è prima di tutto quello che porta ai risultati".

Il perfezionismo è il tratto distintivo di molti campioni, non solo del motociclismo, e Lorenzo non fa eccezione.

"Ogni pilota ha caratteristiche differenti, sia di stile che di fisico. Ciascuno ha punti forti e punti deboli. Io mi concentro molto sugli ultimi. Di recente non perdo le posizioni facilmente come in passato, anzi le recupero più velocemente in gara. Devo anche migliorare sul bagnato. L'anno scorso però ho vinto a Le Mans in condizioni difficili. Sono una persona curiosa, voglio sempre migliorare come pilota e come uomo".

Immancabile la domanda di rito su Valentino Rossi.

"Il ritorno di Valentino è positivo. Sono passati anni e siamo più maturi, soprattutto io che avevo vent'anni quando sono arrivato in MotoGP. Siamo entrambi competitivi, vogliamo vincere, quindi è difficile instaurare una relazione di amicizia. Siamo qui soprattutto per lavorare, è normale avere qualche attrito, ma la relazione può essere migliore che in passato. Sarebbe meglio per entrambi perché siamo sulla stessa barca e tanto vale remare nella stessa direzione".

Anche Pedrosa però ha trovato un rivale scomodo nel box con Marc Marquez, che non ci ha messo molto ad adattarsi alla MotoGP e, nonostante l'umiltà di rito, sarà pronto a dare battaglia fin dall'inizio del campionato.

"Marc è salito in moto molto piccolo. Sono sicuro che andrà forte in MotoGP fin da subito, è giovane, ha molta energia, è aggressivo ed è in una squadra forte. In questo sport ci sono molte variabili, ma sicuramente ha tutte le armi per fare bene fin dalla prima gara. Il fatto che sia anche lui spagnolo non cambia niente. A noi non piace perdere. Lottiamo sempre per la vittoria. C'è sempre rivalità tra piloti dello stesso paese, come un campionato all'interno del campionato, ma ci dà fastidio perdere con qualsiasi pilota in griglia. In realtà ti scoccia di più perdere dal tuo compagno di squadra, perché è l'unico con la stessa moto ed il primo da battere".

Forse anche per scaramanzia, Lorenzo resta abbottonato sul prossimo campionato.

"Marquez è partito con il piede giusto, e anche Valentino è andato forte a Sepang, dimostrando di essere ancora un pilota di punta. Secondo i risultati dello scorso anno io e Dani siamo i favoriti, ma è difficile fare pronostici. Per correttezza dico che noi quattro ce la giochiamo con le stesse probabilità".

Comunque vada, si preannuncia uno dei campionati più combattuti e spettacolari degli ultimi anni.

"Lo stile di guida si sta evolvendo. C'è più preparazione fisica, si alzano prima le moto rispetto a quando correvano gli americani, e ci si concentra sul ritmo dalla prima all'ultima curva. Il livello della MotoGP odierna è molto alto, forse il più alto di sempre, anche se è difficile comparare epoche diverse".

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